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Iftar, la rottura del digiuno. Fraschilla: “La religione non deve mai essere una barriera tra gli uomini”.

ACIREALE – L’Iftar è il pasto serale che, dopo la preghiera, interrompe il digiuno del mese del Ramadan e diventa un’occasione di condivisione con amici e parenti. Necessario, in questo periodo in cui ritornano intolleranza che sembravano relegate alla storia, per tutti i credenti di ogni fede religiosa unirsi per non lasciare spazio alla violenza, all’estremismo e al razzismo. Iftar è soprattutto la ricerca di unire genti e culture diverse, riconciliarsi, sanare le ferite di una società che si mostra fragile culturalmente e frammentata. Un modo simbolicamente forte per aprirsi all’accoglienza e non “innalzare muri”.

Anche ad Acireale, come in numerose città italiane, sarà celebrato “la rottura del digiuno”. La cena si svolgerà domenica 2 giugno dalle ore 19.30 in piazza Duomo, insieme al sindaco di Acireale Alì, saranno presenti il vescovo mons. Nino Raspanti, l’assessore alle Politiche Sociali Palmina Fraschilla. Oggi 831/05/2019) il progetto viene presentato dal sindaco di Acireale insieme al presidente della fondazione islamica Ismail Bouchnafa.

La locandina dell’evento

La riflessione e la condivisione del dialogo interreligioso diventa, quindi, un punto centrale per comprendere le culture, accogliere la diversità, promuovere l’inclusione, spezzare la violenza verbale, la violenza che in questo periodo storico diventa sempre più diffusa e preoccupante. La comprensione di ogni religione, di ogni credo e, per chi ha fede, il rispetto per ogni essere umano è un diritto non solo garantito dalla Costituzione Italiana ma è, soprattutto, la chiave di volta per scardinare la politica della paura, per rimuovere dall’immaginario collettivo la necessità e il bisogno perverso di cercare un colpevole nell’estraneo, nel diverso, nelle altre culture. La comprensione e l’accoglienza sono le modalità che possono sanare un momento assai complesso della società italiana, dove i penultimi sono in perenne guerra con gli ultimi, un modo per superare questo periodo di rancore, rabbia, impotenza e violenza.

Abbiamo sentito l’assessore alle Politiche Sociali Palmina Fraschilla che afferma: “Al di là delle religioni, del colore della pelle è importante confrontarsi con “l’altro”.  Imparare, cioè, ad attribuire alla persona che ci sta di fronte la stessa dignità che noi vorremmo fosse consegnata a noi. La religione non deve mai essere una barriera tra gli uomini o un ostacolo al confronto, perché quando la religione viene vissuta come un ostacolo allora significa che abbiamo perso tutti. Con la cena di domenica si vuole ribadire il rispetto della dignità umana insieme al rispetto delle regole, una cena per andare oltre le parole e per la condivisione”.

Appuntamento domenica 2 giugno a Piazza Duomo di Acireale per condividere, per l’accoglienza, per la solidarietà e l’incontro tra le culture.

(mAd)

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