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Berlusconi: “Non mi piacciono i duelli, non sfido Renzi nello stesso collegio”

Berlusconi in un’intervista al tg3 risponde anche sull’ultimo rinvio a giudizio, richiesto dalla Procura di Siena: “Sono accuse inconsistenti che vengono riproposte ogni volta che entriamo in una campagna elettorale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le differenze tra Berlusconi e i suoi alleati Salvini e Meloni riguarderebbero temi secondari: "Noi siamo uniti sulle cose fondamentali quelle che interessano gli italiani, meno tasse e aiuto a chi ha bisogno". Lo ha detto Silvio Berlusconi in un'intervista al Tg3 a proposito delle tensioni con gli alleati.

Alla vigilia del secondo congresso nazionale di Fratelli d'Italia a Trieste, dopo il quale Giorgia Meloni ha già annunciato che chiederà un vertice con i suoi alleati, Berlusconi non ha ancora chiarito la questione della premiership. Domenica sera aveva annunciato la possibilità di candidare il generale Leonardo Gallitelli come possibile candidato premier alle prossime elezioni. Un nome che non è certo stato accolto con giubilo da parte del Carroccio. "Gallitelli? Questa non l'avevo mai sentita, è nuova", aveva detto Salvini rispondendo all'endorsement del Cavaliere. E ancora: "A Berlusconi chiedo serietà, un'alleanza c'è se c'è serietà. NOn puoi candidare Marchionne, Draghi, Tajani, Montezemolo Gallitelli. NOn stiamo facendo la squadra del Milan". Ma per Berlusconi quel nome equivale a mandare un messaggio proprio alla Lega, per indicare un moderato come possibile futuro Presidente del Consiglio.

Ma rimanendo nel campo delle ipotesi, se la Corte di Strasburgo si pronunciasse in tempo sulla sua candidabilità, Berlusconi si candiderebbe nello stesso collegio del segretario del Pd Matteo Renzi? "A me non piacciono i duelli – risponde al Tg3 il leader di Forza Italia – "Non temo le sfide ma intendo la politica come una gara dove arrivare primi. Dico quindi di no poi, a queste elezioni la sinistra è fuorigioco". E dopo l'ultimo rinvio a giudizio richiesto ieri dalla Procura di Siena gli chiedono se stia pensando appunto di "allenare" qualcuno da piazzare al suo posto: "Aspettiamo Strasburgo. In questi ultimi casi non c'è nulla di nuovo, sono accuse inconsistenti che vengono riproposte ogni volta che entriamo in una campagna elettorale. Credo che gli italiani sono intelligenti è hanno capito di cosa si tratta".

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