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Congresso Famiglie, Luca Zaia: “A Verona per dire che l’omofobia è una malattia”

La Regione Veneto ha dato il patrocinio all’evento di Verona. Oggi il governatore leghista Luca Zaia ha espresso la sua personale opinione sull’omosessualità: “Mi auguro che finalmente si possa chiarire che l’omofobia è una patologia, e non la voglia di portare avanti un’idea che viene considerata sana”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governatore del Veneto Luca Zaia non ci sta a essere considerato un omofobo: "Dicono che Verona sarà una manifestazione contro i gay? Vorrà dire che sarò io a portare il pensiero che se in questa discussione c'è una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità", aveva anticipato in un'intervista al Corriere della Sera. Il leghista Zaia, ha partecipato al Congresso mondiale delle famiglie che si è aperto oggi a Verona. La sua Regione ha dato il patrocinio all'evento.

"A noi è stato richiesto il patrocinio di un evento internazionale che si svolge da anni. Sulla carta, i temi sono la centralità della famiglia nella società, la promozione della natalità, il rispetto della donna. Sulle carte che ci hanno inviato, c'è scritto questo". Secondo Zaia parlare di famiglia in questi termini non è da "medioevo. Si può condividere o meno certe posizioni, ma per me medioevo è lapidazione delle adultere, segregazione della donna, negazione del diritto allo studio e al voto, la negazione di ogni segno evidente di femminilità come l'obbligo del burqa… Se c'è un Medioevo contro cui protestare è questo. Ciò premesso, se al Congresso emergessero posizioni ultraconservatrici e medievali sarei io il primo a fare piazza pulita. E credo che, dopo le polemiche, il Congresso abbia il dovere di essere ancora più chiaro: sull'omofobia, sul ruolo sociale della donna e anche sulla legge 194. In Italia c'è una legge e non va toccata".

E ancora: "Mi sembra necessario che si capisca che gli estremismi non ci portano da nessuna parte. Se da un lato – ha aggiunto – per difendere il sacrosanto diritto di fare le scelte sessuali e sentimentali che più aggradano non è necessario finanziare un gay pride, dall'altro è fondamentale dire che per parlare di famiglia non serve essere in odore di santità".

"Tutti possono affrontare i temi della famiglia senza sentirsi delle persone elette. Il bigottismo – ha concluso il presidente del Veneto – rischia di trascinarsi in quello che diventa estremismo".

Poi il governatore del Veneto lo ha ribadito in un tweet in serata: "Oggi a Verona ho portato i saluti al Congresso mondiale delle Famiglie. Mi auguro che finalmente si possa chiarire che l'omofobia è una patologia, e non la voglia di portare avanti un'idea che viene considerata sana".

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