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Conte: “Metteremo turbo all’Italia sulle infrastrutture”. Renzi: “Nessuna proposta contro crisi”

In una lunga intervista il premier Conte affronta i principali dossier economici, tra cui quello della Tav: “Il progetto corrisponde a una percentuale contenuta di tutte le opere che sono in corso di realizzazione”. Renzi: “Interviste di Conte sono un genere letterario: non si vede una proposta per uscire da questa situazione di crisi”
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Conte, in un'intervista sul Sole 24 Ore, riapre il dossier sulla realizzazione delle grandi opere, su cui Lega e M5S sono divisi: "È arrivato il momento di premere sull'acceleratore sul fronte delle infrastrutture". Lo dice il premier Giuseppe Conte in un'intervista al Sole 24 Ore sui principali dossier economici. Sulla Tav c'è ancora un braccio di ferro in corso tra ministero dell'Economia e ministero dei Trasporti. Proprio ieri sera il titolare del Mef, Tria, ha sottolineato l'importanza di realizzare l'alta velocità Torino-Lione. Ma Conte ha minimizzato: "A seguire il dibattito pubblico parrebbe che l'intero e corposo piano d'investimenti sia riduttivamente rimesso all'alternativa sì Tav/no Tav. In realtà, il progetto Tav corrisponde a una percentuale tutto sommato contenuta di tutte le opere che sono in corso di realizzazione. Se emergerà la necessità di approfondire ulteriori aspetti chiederemo agli esperti già consultati eventuali ulteriori chiarimenti, ma è certo che questa analisi costituirà la base della nostra più ampia valutazione politica".

Mentre a proposito dell'analisi costi-benefici, ha affermato: "È stata affidata a riconosciuti esperti e non è accettabile che venga messa in discussione la loro professionalità solo perché i risultati non sono di gradimento. Se emergerà la necessità di approfondire ulteriori aspetti chiederemo agli esperti già consultati eventuali ulteriori chiarimenti".

Nell'intervista Conte ha spiegato a cosa serviranno i decreti Investitalia e Strategia Italia: "Investitalia è una struttura di missione formata da tecnici e funzionari che hanno il compito di coordinare, presso la Presidenza del Consiglio, la realizzazione del piano di investimenti al fine di renderlo più efficace. Strategia Italia è la cabina di regia che svolge il coordinamento politico e amministrativo, in collegamento con il Cipe. Con queste strutture creiamo l'autostrada a tre corsie per la crescita: investimenti, innovazione e semplificazione. È come se mettessimo a disposizione di un guidatore una Ferrari. Finora nessuno ha premuto l'acceleratore, ora il Governo vuole rimettere il turbo all'Italia sul fronte delle infrastrutture", ha spiegato.

Sulla riforma del codice degli appalti il presidente del Consiglio ha fatto sapere che in settimana invierà al Parlamento una legge delega, "poi procederemo speditamente con un decreto legislativo che conterrà una riforma organica del codice degli appalti, ma, parallelamente, abbiamo elaborato uno schema di decreto legge per riavviare, già dalle prossime settimane, vari cantieri". I giornalisti gli hanno domandato a questo punto se norme meno stringenti potrebbero aumentare casi di irregolarità: "La legge anticorruzione è servita a chiarire che non siamo affatto tolleranti con furbi e corrotti. Anzi. Confidiamo che la normativa più severa introdotta consentirà di procedere per le vie ordinarie. Se necessario, ricorreremo tuttavia anche a rimedi straordinari, tra i quali il commissariamento", ha risposto Conte.

Per quanto riguarda la tenuta dei conti pubblici Conte ha escluso una patriominale: "Posso garantire la massima attenzione da parte del Governo sulla tenuta dei conti pubblici. Anche grazie alle misure di monitoraggio e quelle di blocco dell'erogazione della spesa contenuta nella legge di bilancio. Mi riferisco ai due miliardi della clausola di salvaguardia. Alle stime e alle previsioni vogliamo rispondere con la concretezza delle azioni a sostegno del lavoro e a sostegno dell'impresa. Il quadro di finanza pubblica non lo miglioriamo stringendo la cinghia ma premendo sull'acceleratore". Conte aveva detto che questo sarebbe stato un anno "bellissimo" per l'economia italiana: "Quella era una singola battuta con cui ho voluto rispondere a una previsione eccessivamente pessimistica". Poi ha aggiunto: "Stiamo lavorando con la massima determinazione affinché il 2019, almeno nel secondo semestre, si realizzi per l'Italia nel segno della crescita e della stabilità sociale".

La replica di Matteo Renzi

"Le interviste del presidente Conte sono ormai un genere letterario: non si vede una proposta per uscire da questa situazione di crisi", ha commentato l'ex premier e senatore Matteo Renzi conversando con i giornalisti al Senato. "Continuano a negare – ha proseguito l'ex presidente del Consiglio – ma la loro credibilità sui mercati internazionali la stiamo misurando, ed è pari a zero. La situazione economica è un problema vero, inutile fare due pagine di interviste se non fai una proposta". 

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