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Era libero l’uomo che uccise la piccola Graziella Campagna: doveva scontare l’ergastolo

Doveva essere in cella a scontare l’ergastolo e invece è stato arrestato per traffico di droga Giovanni Sutera, l’uomo che 33 anni fa uccise a sangue freddo la diciassettenne Graziella Campagna per conto di Cosa Nostra. La ragazzina era stata involontaria testimone della latitanza del boss Gerlando Alberti junior. La rabbia della famiglia di Campagna: “Ora Graziella è vittima due volte: della mafia e della giustizia”.
A cura di Angela Marino
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Giovanni Sutera e Graziella Campagna
Giovanni Sutera e Graziella Campagna

L'assassino di Graziella Campagna, la ragazzina uccisa da Cosa nostra, perché involontaria – e inconsapevole – testimone della latitanza di Gerlando Alberti jr, era libero. Condannato all'ergastolo per l'omicidio della diciassettenne messinese, Giovanni Sutera, 60 anni, gestiva tranquillamente un bar a Firenze, dove è stato arrestato per traffico di droga. Sì, uno dei killer che spararono alla piccola Graziella sui monti Peloritani, godeva in libertà condizionale.

"Siamo indignati – ha commentato a ‘Chi l'ha visto?' uno dei fratelli di Graziella – oggi mia sorella non solo è vittima innocente di mafia, ma anche vittima della giustizia". Fu proprio il fratello carabiniere della ragazza a indagare sulla scomparsa della ragazzina, nel dicembre del 1985 e scoprire il suo corpo martoriato, mettendo gli inquirenti sulla pista dell'omicidio ‘necessario' di una ragazzina la cui unica colpa era stata quella di imbattersi in un‘agendina ritrovata nella tasca degli indumenti che stava stirando nella lavanderia a Villafranca Tirrena, dove lavorava per dare un contributo alla famiglia. Il documento riportava alcune informazioni sulla reale identità di tale "ingegner Cannata" che altri non era che Gerlando Alberti jr, nipote latitante del boss Gerlando Alberti, arrestato anni prima dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

A oltre trent'anni dai fatti, la famiglia Campagna ha appreso che, invece, l'assassino della ragazzina era libero ed era tornato a delinquere trafficando droga dalla Spagna. "La procura generale di Firenze deve fare immediatamente richiesta di revoca della libertà condizionale" – ha concluso il fratello di Graziella-  Con mio fratello andiamo in tutta Italia nelle scuole a parlare di legalità per dare un contributo alla giustizia e la giustizia che cosa fa? Lascia fuori un elemento del genere".

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