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Fece il saluto romano a Marzabotto, gip archivia: “Non aveva idea della gravità del gesto”

Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato le accuse nei confronti del giovane calciatore Eugenio Maria Luppi, che dopo un gol in seconda categoria sul campo del Marzabotto, aveva esultato facendo il saluto romano e mostrando ai tifosi avversari una maglietta con la bandiera della Repubblica di Salò.
A cura di Redazione
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Sono state archiviate le accuse di apologia di fascismo nei confronti di Eugenio Maria Luppi, ex calciatore del Futa 65 Loiano-Monghidoro (poi passato al Borgo Panigale), il quale, nel corso di una partita di calcio sul campo del Marzabotto, dopo un gol segnato nei minuti finali della gara, aveva esultato facendo il saluto romano all’indirizzo dei tifosi avversari e mostrando una maglietta con la bandiera della repubblica di Salò (senza essere peraltro sanzionato dall'arbitro che non aveva riportato la cosa nel referto di gara). Per il giudice, infatti, si è trattato di “un gesto isolato, di un giovane che non pare nemmeno avere avuto piena contezza del grave significato della simbologia esposta e che, lungi dal voler diffondere o rafforzare l’ideologia del disciolto partito fascista a danno dei valori democratici e costituzionali”. Una decisione giunta anche in considerazione delle scuse fatte dal ragazzo dopo l’incontro con “Franco Leoni Leutizi, sopravvissuto alla strage di Marzabotto, che gli ha offerto la sua testimonianza a spiegazione della gravità del gesto mostrato”.

Ricordiamo che il calciatore era stato squalificato per 8 mesi dalla Lega Nazionale Dilettanti, dopo essere stato sospeso a tempo indeterminato dalla sua ex squadra, che immediatamente aveva preso le distanze da un gesto considerato gravissimo. Del resto, la stessa Associazione nazionale partigiani italiani aveva commentato in modo durissimo l’episodio che lo aveva visto coinvolto: “Il fascismo è un reato, non una semplice opinione, chiediamo alla società calcistica e all’atleta di venire al Sacrario dei Caduti e chiedere pubblicamente scusa. Non possiamo archiviare episodi di questo tipo come semplici ragazzate, perché crediamo che il calcio debba essere portatore di valori come il rispetto e l’amicizia”.

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