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Festini con escort gay. Rinviato a giudizio il vescovo di Massa per il caso di Don Euro

Le accuse sono tentata truffa e di appropriazione indebita. A processo anche un ex sacerdote. Ma il principale imputato nel processo in aula a Massa è ‘Don Euro’, Luca Morini: secondo le accuse il sacerdote rastrellava elemosine e donazioni del fedeli e le spendeva in festini, alberghi e viaggi.
A cura di Biagio Chiariello
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Don Giovanni Santucci
Don Giovanni Santucci

Tentata truffa e impiego indebito di denaro. Sono i capi di imputazione per i quali andrà a processo Il vescovo della curia di Massa Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci, dopo essere rimasto coinvolto nell'inchiesta sull'ex parroco Luca Morini, accusato di truffa ai danni dei fedeli per aver trattenuto per sé offerte e donazioni per i poveri.  Il prelato sarà davanti al giudice il prossimo 13 giugno insieme all’ex sacerdote Emiliano Colombi e a allo stesso don Morini, che rispondere di truffa e estorsione.

Morini, ribattezzato dai fedeli "don Euro", a gennaio è stato esonerato dagli obblighi sacerdotali. Stando alle accuse, il sacerdote avrebbe speso il denaro derivante da elemosine e donazioni del fedeli in incontri gay con escort e in alberghi di lusso, in cene di lusso, in viaggi in giro per l'Europa. A Santucci, la cui posizione è stata definita marginale dal procuratore Aldo Giubilaro, l'accusa contesta un prelievo di mille euro dal fondo della Fondazione Pie Legati per consegnarli a Morini "senza alcuna spiegazione" e l'aver fatto pressione su un'assicurazione per aumentare il punteggio di invalidità sempre in favore di ‘don Euro’. "Il vescovo non sta bene, il rinvio a giudizio lo ha molto provato". È quanto ha riferito l'avvocato Adriano Martini, legale del vescovo Santucci. Come detto, il gup ha deciso anche per il rinvio a giudizio per l'ex sacerdote Emiliano Colombi che ora insegna religione in una scuola media in provincia di Lucca e che è accusato di riciclaggio per aver riscosso diversi assegni da parte di don Euro.

La pm Alessandra Conforti e i carabinieri di Massa hanno lavorato per oltre un anno per ricostruire i movimenti di don Euro. Anche le sue conversazioni sono state intercettate, sia quelle al telefono che quelle che si svolgevano in canonica. “Ho due persone in difficoltà, mi servirebbero 400 euro”. È questa una delle frasi incriminate che Monini avrebbe pronunciato al termine di una confessione, al parrocchiano che, incredulo, si è sentito dare un prezzo all’assoluzione.

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