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M5S, Di Maio a Di Martedì: “La politica smetta di influenzare le banche”

Nell’intervista a Lugi di Maio a Di martedì si parla della Commissione banche: “Con un governo M5S toglieremo i soldi dalle cose che non servono dei bilanci dello Stato e riavranno i loro risparmi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Le responsabilità enormi in capo a Renzi e Boschi le accerterà, spero, la commissione di inchiesta sulle banche e la magistratura". Lo afferma il candidato premier M5S Luigi Di Maio a "Di Martedì" su La7. Però ha aggiunto: "La politica deve smetterla di mettere le mani, di nominare direttamente o influenzare i cda delle banche e delle partecipate". 

Sostituire il Governatore di Bankitalia Visco e maggiori tutele per i risparmiatori, queste saranno le novità che metterà in campo il M5S, per occuparsi del problema banche: "Il risparmiatore che ha perso tutto oggi deve sapere che con un governo M5S toglieremo i soldi dalle cose che non servono dei bilanci dello Stato e riavranno i loro risparmi. Secondo il leader grillino deve anche cambiare il metodo per eleggere il successore di Visco: "Dobbiamo rieleggere in maniera imparziale o quantomeno condivisa il governatore della Banca d'Italia: per noi deve essere nominato e individuato dai due terzi del Parlamento e non più da dinamiche di governo".

Floris gli ha ricordato del confronto tv con Matteo Renzi, fissato e poi annullato all'indomani della vittoria del centrodestra in Sicilia. Ha chiesto quindi al candidato premier del M5S se non sia sfuggito a un confronto con il segretario del Pd, e se in futuro abbia intenzione di confrontarsi con Renzi o con Berlusconi. "Io mi confronterò con tutti i candidati premier delle altre forze politiche, ma cerchiamo di capire chi sono. A destra c'è uno che non eleggibile, a sinistra aspettiamo tutti i candidati premier e poi facciamo un unico confronto" ha detto. E sugli attacchi da parte del Cavaliere, che nelle scorse settimane lo ha criticato, sostenendo che Di Maio non abbia mai lavorato, ha risposto: "Parlare di Berlusconi nel 2017 è abbastanza anacronistico. Oggi siamo quella parte di Paese che è stata ignorata, siamo quei cittadini che siamo stati traditi dalle Istituzioni".

Non risponde invece alla domanda del conduttore sui voti che ha espresso alle elezioni prima di entrare nel Movimento, ma spiega che in questi giorni sta incontrando molti imprenditori del Nord Italia, strozzati dalla burocrazia e da un eccesso di leggi: "Ci chiedono di fare meno leggi, di lasciarli stare. Vogliamo presentare un piano di 400 leggi da abolire". E quando Floris gli fa notare che il programma dei grillini potrebbe essere compatibile con quello degli altri, Di Maio risponde che "I problemi del Paese non sono né di destra né si sinistra, per questo i programmi politici dei partiti si assomigliano un po' tutti". 

A proposito della dichiarazione di Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, che aveva detto che tra Berlusconi e Di Maio avrebbe preferito votare il Cavaliere, il grillino ha la risposta pronta: "Tutti si sono meravigliati della risposta, ma in Italia l'1% della popolazione possiede il 25% della ricchezza. Questo 1% non sono i ricchi ma un'elite che si difende e si protegge. Scalfari sta con quella elite, e la notizia sarebbe stata che votava Di Maio. Quella domanda ha smascherato la messinscena".

Su Piero Grasso e sulla nuova formazione politica "Liberi e Uguali", poi non ha un'idea precisa: "Mi riservo di fare una valutazione generale dopo che il centrosinistra avrà individuato tutti i leader dei vari partitini, perché ho come l'impressione che siamo al secondo di tanti altri partitini, il centrosinistra è bravissimo nella scissione dell'atomo".

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