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Matteo Renzi su foto Salvini con mitra: “Non scaricherà mai Morisi, loro due sono la stessa cosa”

Matteo Renzi ha scelto la sua piattaforma online per scrivere di fake news. Parlando della foto di Matteo Salvini che impugna un mitra, seguita dalla didascalia “siamo armati”, Renzi fa riferimento al discorso di una giornalista britannica che ha denunciato le responsabilità di Facebook nella corruzione del sistema democratico.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: Matteo Renzi.
In foto: Matteo Renzi.

L'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi torna a parlare di fake news e uso spregiudicato dei social nella sua ultima eNews. Il riferimento è alla foto di Matteo Salvini che impugna un mitra, postata dal suo collaboratore Luca Morisi. Dietro quell'immagine, per Renzi, ci sta tutto l'universo con il quale gli esponenti del governo, sia dalla parte della Lega che da quella del Movimento Cinque Stelle, hanno costruito la loro narrazione. L'ex segretario del Partito Democratico non risparmia, in apertura al post, una certa dose di critiche al governo giallo-verde, che giudica responsabile del ristagno dell'economia italiana, mentre quelle degli altri Paesi continuano a crescere.

"Ma non vorrei dedicare l’enews pasquale a questo mediocre gioco al ribasso che sta paralizzando le istituzioni italiane mentre gli altri Paesi corrono. Il loro atteggiamento è talmente evidente che prima o poi il palloncino populista si sgonfierà: la legge di Bilancio 2020, se ci arrivano, è tecnicamente il loro banco di prova. Il tempo gioca con la nostra maglia, lo sapete, lo sappiamo. Il problema però è più grave", scrive Renzi. Il focus del post risiede invece nel "messaggio in codice" che nasconde la fotografia postata da Morisi, un'istantanea definita "violenta" in un giorno che, apertosi con le notizie delle stragi in Sri Lanka, di violenza ne aveva vista già abbastanza.

Secondo Renzi, un' immagine di questo tipo accompagnata dalla didascalia "noi siamo armati", definita inquietante, rappresenta il prototipo del rapporto fra il ministro dell'Interno e i social. "In molti hanno chiesto le dimissioni di Morisi. Ma è una richiesta assurda: perché Salvini non scaricherà mai Morisi, in quanto loro due sono la stessa cosa. Se oggi Salvini è Salvini, la responsabilità è di chi gli ha cucito sopra un profilo web su misura, Morisi appunto. I due sono in simbiosi perfetta, sempre, perché i due sono la stessa persona, un unicum inscindibile", scrive l'ex premier.

Per spiegare meglio ciò che intende, il senatore dem fa riferimento all'intervento alla conferenza Ted di Vancouver della britannica Carole Cadwalladr, giornalista dell'Observer che pubblicò le inchieste sul caso Cambridge Analytica. Cadwalladr, nel suo discorso, parla del ruolo di Facebook nel referendum che nel 2016 portò il Regno Unito ad annunciare la propria uscita dall'Unione Europea. La giornalista definisce Facebook come una "scatola nera", una piattaforma regolata dall'oscurantismo per cui non è dato sapere quanti soldi sono stati investiti per un annuncio pubblicitario o quali meccanismi hanno deciso che nella news feed degli utenti comparisse quel post piuttosto che un altro. E in questo modo, denuncia Cadwalladr, i social hanno messo in crisi il sistema democratico. Ed è proprio la disinformazione diffusa, che scaturisce dall'assenza di trasparenza e di un'adeguata regolamentazione nei social, ad aver creato quella "sovversione" che ha traviato il sistema politico.

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