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Maurizio Martina propone una class action per riavere dalla Lega i 49 milioni di euro

La proposta del candidato alla segreteria del Partito Democratico Maurizio Martina: “Una class action di migliaia di cittadini per recuperare dalla Lega i 49 milioni di euro di denaro pubblico sottratti alle casse dello Stato”. Solo in questo modo, aggiunge, sarà possibile “chiedere a Matteo Salvini dove sono finiti quei soldi”.
A cura di Redazione
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Una class action dei cittadini per “recuperare dalla Lega i 49 milioni di euro di denaro pubblico sottratti alle casse dello Stato”. È questa la proposta di Maurizio Martina, ex segretario del Partito Democratico e candidato alle primarie che si terranno il prossimo 3 marzo, nelle quali sfiderà il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il deputato Roberto Giachetti. La class action, nelle intenzioni di Martina (che ha presentato oggi la sua mozione a Reggio Calabria), sarebbe poi indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Salvini, che avrebbe finalmente modo di “spiegarci dove sono finiti quei soldi”.

Ricordiamo che solo lo scorso novembre la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza del Tribunale del Riesame di Genova con la quale si disponeva il sequestro dei fondi leghisti, per appianare il debito di 49 milioni di euro di rimborsi riscossi illegalmente. La modalità con la quale la Lega intende restituire i soldi (per sequestrare l'intera somma saranno prelevati centomila euro a bimestre, per un totale di 600mila euro l'anno), del resto, è da tempo oggetto di furiose polemiche, che toccano direttamente la figura del leader del Carroccio Matteo Salvini.

E sempre Maurizio Martina questa mattina era stato durissimo nei confronti del vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, che attraverso i suoi profili social aveva nuovamente violato il silenzio elettorale, stavolta per le Elezioni Regionali in Sardegna. “È una vergogna”, aveva spiegato il deputato PD, attaccando: “Anche oggi Salvini viola il silenzio elettorale e se ne frega delle regole. Deve proprio sentirsi tanto insicuro di quello che fa e che dice per arrivare a tanto”.

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