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Elezioni politiche 2018

Silvio Berlusconi torna in campo: per gli elettori è l’unico leader per il centrodestra

Stando ai recenti sondaggi, Silvio Berlusconi è tornato ufficialmente in campo. Sebbene incandidabile, gli elettori del centrodestra lo percepiscono come il miglior frontman della coalizione elettorale per le sue doti di mediazione. Berlusconi, inoltre, è anche percepito come un papabile alleato per un governo di larghe intese in ottica riformista.
A cura di Charlotte Matteini
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Silvio Berlusconi è ufficialmente tornato in campo, nonostante l'incandidabilità sancita per effetto dell'applicazione delle sanzioni previste dalla legge Severino in seguito alla condanna definitiva per frode fiscale. A sancire questo ritorno in campo sono i sondaggi, che vedono l'ex Cavaliere in netta ascesa. Silvio Berlusconi è di nuovo preso in considerazione da un'ampia fetta di elettorato perché viene percepito da un lato come un argine al populismo del Movimento 5 Stelle e dall'altro come un papabile alleato in ottica di governo di larghe intese. Alle prossime elezioni politiche del 2018 sembra ormai certo che la coalizione di centrodestra sarà costituita da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia e al momento non è noto però il nome del candidato presidente del Consiglio che la coalizione presenterà. Silvio Berlusconi è sempre stato il frontman del centrodestra sin dalla sua discesa in campo nel 1994, ma sebbene sia per lui possibile fare campagna elettorale e rappresentare nelle piazze e agli eventi il suo partito, senza una riabilitazione da parte della Corte europea – cui ha fatto ricorso chiedendo di dichiarare incostituzionale l'incandidabilità sancita dalla legge Severino – al momento è impossibilitato a candidarsi come capo della coalizione.

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Che cosa dicono i sondaggi? Secondo quanto diffuso stamane da Ilvo Diamanti di Repubblica, al momento la fiducia nell'ex Cavaliere toccherebbe quota 66% e sarebbe inoltre in crescita rispetto agli anni scorsi. Per il centrodestra, Silvio Berlusconi è il candidato ideale perché percepito come moderato, molto più moderato degli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con grandi doti di mediazione, la persona che può svolgere un ruolo da "pontiere" tra destra e sinistra. Nel corso delle ultime settimane, Silvio Berlusconi ha iniziato a gettare le basi per la futura campagna elettorale scegliendosi "il nemico" da contrastare: non più il centrosinistra e il Pd, ma il Movimento 5 Stelle.

La sfida, dunque, per Berlusconi sarà tra il Movimento fondato da Beppe Grillo e la coalizione di centrodestra e l'argomento più utilizzato dall'ex Cavaliere per attaccare i 5 Stelle è che i portavoce del M5S non sarebbero in grado di governare "nemmeno un condominio, figuriamoci un Paese", contrapponendo dunque all'inesperienza dei grillini la sua passata esperienza di governo, da presidente del Consiglio italiano e da imprenditore. La sinistra? Per Berlusconi non è più il nemico designato perché ininfluente. Secondo l'ex premier, il Pd guidato da Matteo Renzi si sarebbe in realtà estromesso da solo dall'agone elettorale perché “la sinistra non ha più risposte da offrire ai drammatici problemi della società e il Partito Democratico ha rappresentato in questi anni il potere, sempre più lontano e distaccato dagli italiani”.

 “Berlusconi si è imposto come tessitore politico proprio mentre lui, personalmente, ma soprattutto il suo partito personale appaiono deboli. Comunque e sicuramente: più deboli che in passato. Tuttavia, la coincidenza fra i due dati non appare casuale. Anzi, in qualche misura è causale. Berlusconi, in altri termini, diventa un alleato possibile anche per gli altri, gli avversari politici, perché è più debole che in passato. Personalmente e politicamente”, spiega Ilvio Diamanti. Silvio Berlusconi, dunque, sebbene sia più debole rispetto agli albori, negli ultimi anni è riuscito a recuperare qualche punto percentuale di consenso e ora Forza Italia tocca quota 14% e potrebbe potezialmente crescere ancora nei prossimi mesi.

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