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Tav, Matteo Renzi: “L’atteggiamento del governo ci fa più male del Bunga Bunga di Berlusconi”

Per il senatore del Pd ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, “l’atteggiamento del governo ci fa più male a livello internazionale del Bunga Bunga di Berlusconi”. Il riferimento è soprattutto alla questione Tav, ma non solo: Renzi critica anche l’incontro di Di Maio con i gilet gialli e la mancata presa di posizione sul Venezuela.
A cura di Stefano Rizzuti
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La questione Tav, con il braccio di ferro all’interno del governo e il rinvio di ogni decisione definitiva, fa male all’Italia, secondo l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il senatore del Pd, intervistato da L’aria che tira, su La 7, afferma che “l’atteggiamento del governo sulla Tav ci fa più male a livello internazionale del Bunga Bunga di Berlusconi”. Ma non è solo la Tav il problema: Renzi cita anche “l’incontro di Di Maio con i gilet gialli” e “la posizione indefinita sul Venezuela”. Tornando sull'alta velocità Torino-Lione, Renzi dice che nel governo non c’è un vero scontro: “Fanno finta su tutto ma il problema è che litigando loro bloccano tutto”.

Non mancano le critiche al governo: “Con questi rischiamo di andare in crisi. Anzi, lo siamo già”, afferma. E lancia una sfida a Salvini: “Io sono stato tre anni presidente del Consiglio. Vediamo chi si brucia prima. Salvini è partito evocando i problemi e dando la colpa agli altri. Ma dopo un anno, cosa avete fatto voi? Salvini ha fatto molta demagogia, gli italiani gli presenteranno il conto”. Secondo Renzi, nel giro di qualche mese “cambierà il governo perché mettono nuove tasse”. Intanto il senatore del Pd rifiuta l’idea di un referendum sul reddito di cittadinanza, ironizzando: “Dopo il dicembre del 2016 un referendum non lo faccio nemmeno se mi pagano”.

Renzi parla anche di Giuseppe Conte, presidente del Consiglio del governo M5s-Lega: “Conte non mandava messaggini a me, ma ad altri, ma certo esprimeva valutazioni positive sulle riforme del mio governo. Evidentemente ha cambiato idea ma per una poltrona sono in tanti quelli che lo fanno, l'ho visto anche nel mio partito”. E proprio del suo partito parla poi l’ex segretario dem: “A me è accaduto che mi abbiano colpito i miei, oltre agli avversari. Al nuovo centravanti Zingaretti è importante che le pedate non le tirino i nostri. Finché li tira Salvini va bene, ma non i nostri”. Infine, parlando ancora di esponenti del Pd, non manca un commento su chi lo ha preceduto a Palazzo Chigi, Enrico Letta: “Ha con me un rancore personale immortalato nello scatto dello scambio della campanella. Se uno dice voglio imparare, allora impari dalla realtà: c'era un allenatore che faceva risultati negativi, se avesse fatto risultati positivi nessuno lo avrebbe cambiato”.

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