Non starsene fermi nel “recinto dei cattolici”, ma no alle vacanze “mordi e fuggi”. Papa Francesco: “il turismo non sia ispirato al consumismo”

“Essere cattolici non significa starsene chiusi dentro un recinto ma al contrario aprirsi al mondo e vivere per il bene di tutti”. Lo afferma Papa Francesco che raccomanda però a chi ama viaggiare un turismo cosiddetto “lento”, contrapposto a quello di massa, capace di promuovere solidarietà, qualità e sostenibilità che trova nella “lentezza vigile” della tartaruga la propria rappresentazione. Questo il messaggio affidato oggi sl Centro Turistico Giovanile.

“La tartaruga infatti – afferma il Pontefice – con la sua calma determinata ci insegna che la lentezza, se non è frutto di pigrizia, genera attenzione ai luoghi, alle persone e fedeltà alla terra”.

Francesco esorta dunque a rifiutare “un turismo ispirato ai canoni del consumismo e desideroso di fare numeri e accumulare esperienze, piuttosto in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, alimentando la conoscenza e il rispetto reciproco”.

Compito del Cts è dunque “aiutare i giovani a volare alto” diventando “compagni di viaggio di tanti coetanei che non sperano più e non sono capaci di sognare, sono disillusi e demotivati di fronte al futuro, non osano volare alto ma si accontentano di sopravvivere o vivacchiare”.

“E’ brutto – ripete il Papa bell’Aula Nervi dove lo ascoltavano 1000 soci del Cts – quando un giovane vivacchia e non vive, è in pensione già!”. Invece come “compagni di viaggio di tanti vostri coetanei potete aiutarli a far riaffiorare l’entusiasmo, se non lo percepiscono più perché sepolto dalle macerie del disincanto o dalla polvere densa dei cattivi esempi. La condivisione del tempo libero come tempo di qualità può diventare una buona chiave per aprire la porta del cuore di tanti giovani, generando legami di amicizia capaci di veicolare valori autentici e la stessa fede”.