Papa Francesco sogna la Cina. E un mondo senza muri. Poi chiarisce: sulla dottrina sono conservatore

“Il mio sogno è la Cina. Voglio molto bene ai cinesi”. Lo ha detto Papa Francesco nell’intervista concessa alla decana dei vstucsnisti Valentina Alazraki.

Le relazioni tra il Vaticano e la Cina
Alla domanda ‘Vuole andare in Cina?’, il Pontefice risponde: “In Giappone. Con la Cina le relazioni sono molto buone, molto buone. Con l’accordo che c’è stato… L’altro giorno sono venuti da me due vescovi cinesi, uno che veniva dalla Chiesa nascosta e l’altro dalla Chiesa nazionale. Già riconosciuti come fratelli, sono venuti qui a visitarci. È un passo importante questo. Sanno che devono essere buoni patrioti e che devono prendersi cura del gregge cattolico. Con la Cina c’è anche uno scambio culturale impressionante. Abbiamo anche aperto un Padiglione in Vaticano”.

Nell’intervista il Papa ha risposto anche sul tema dei migranti.
“Non so che cosa succede quando entra questa nuova cultura di difendere territori facendo muri. Già ne abbiamo conosciuto uno, quello di Berlino, che ci ha portato tanti mal di testa e tanta sofferenza. Ma sembra che quello che fa l’uomo è quello che non fanno gli animali. L’uomo è l’unico animale che cade due volte nella stessa buca. Rifacciamo le stesse cose. Alzare muri come se fosse questa la difesa. Quando la difesa è il dialogo, la crescita, l’accoglienza e l’educazione, l’integrazione, o il sano limite del ‘non si può fare di più’ , ma umano… Con questo non mi riferisco solo al limite del Messico, ma parlo di tutte le barriere che esistono”.

Tra i temi affrontati da Bergoglio il anche l’omosessualità. “Se ci convincessimo che sono figli di Dio, la cosa cambierebbe abbastanza. Mi hanno fatto una domanda durante il volo — dopo mi sono arrabbiato, mi sono arrabbiato perché un giornale l’ha riportata — sull’integrazione familiare delle persone con orientamento omosessuale. Io ho detto: le persone omosessuali hanno diritto a stare nella famiglia, le persone con un orientamento omosessuale hanno diritto a stare nella famiglia e i genitori hanno diritto a riconoscere quel figlio come omosessuale, quella figlia come omosessuale, non si può scacciare dalla famiglia nessuno né rendergli la vita impossibile. Un’altra cosa che ho detto è: quando si vede qualche segno nei ragazzi che stanno crescendo bisogna mandarli, avrei dovuto dire da un professionista, e invece mi è uscito psichiatra. Titolo di quel giornale: ‘Il Papa manda gli omosessuali dallo psichiatra’. Non è vero! Mi hanno fatto un’altra volta la stessa domanda e ho ripetuto: sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia, e basta. E ho spiegato: mi sono sbagliato a usare quella parola, ma volevo dire questo. Quando notate qualcosa di strano, no, non di strano, qualcosa che è fuori dal comune, non prendete quella parolina per annullare il contesto. Quello che dice è: ha diritto a una famiglia. E questo non vuol dire approvare gli atti omosessuali, tutt’altro.

“Sa che succede, che lei molte volte – ha fatto notare al Papa la vaticanista messicana – si stacca dal contesto, è anche un vizio della stampa. Quando lei ha detto nel suo primo viaggio quella famosissima frase: ‘chi sono io per giudicare:, lei prima aveva detto: :sappiamo già quello che dice il catechismo’ . Ciò che succede è che questa prima parte non si ricorda, si ricorda solo: ‘chi sono io per giudicare’. Allora anche questo ha suscitato molte aspettative nella comunità omosessuale mondiale, perché hanno pensato che lei sarebbe andato avanti”.

“Sì – ha quindi ammesso Francesco – ho fatto dichiarazioni come questa della famiglia per andare avanti. La dottrina è la stessa, quella dei divorziati è stata riadattata, in linea però con Amoris laetitia, nel capitolo ottavo, che è recuperare la dottrina di San Tommaso, non la casistica”.

Valentina allora ha rilevato: “è questo il problema che a volte si crea”. Al che Papa Francesco ha ripreso:*/! Ed è strano, mi hanno raccontato che è stata una persona non credente a difendermi. Ha detto una cosa mai sentita prima, che la frase ‘veda uno psichiatra’ era un lapsus linguae”.

Infine Valentina ha domandato se Bergoche si ritrova nell’etichetta di conservatore nella dottrina che gli avevano dato quando era a Buenos Aires.
“Sono conservatore”, ha dichiarato per poi aggiungere una opinione in parte opposta: “la grazia dello Spirito Santo esiste, certo. Io ho sempre difeso la dottrina. Ed è curioso, nella legge sul matrimonio omosessuale… è un’incongruenza parlare di matrimonio omosessuale”.