Spettacolo

“Leonardus Vinci Accademia”: binomio di scienza e umanità per omaggiare un genio senza tempo

Rosachiara Monopoli
Leonardus Vinci Accademia
120 ragazzi del liceo fasanese, nell'ambito del progetto "Intrecci di musica e letteratura", per difendere la scuola e celebrare l'indice geniale all'artista rinascimentale
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Dopo una trilogia dedicata alla canzone d’autore e un’altra dedicata al teatro civile, il liceo “da Vinci“, diretto da Mariastella Carparelli, è tornato sulla scena con una scelta un po’ culturale, un po’ civile, un po’ di intrattenimento, ma certamente ben riuscita. 120 ragazzi, tra allievi del liceo ed ex studenti si sono esibiti ieri sera, 27 maggio, presso il teatro Kennedy, per celebrare, a cinquecento anni dalla sua morte, un genio senza tempo: Leonardo da Vinci. Ma non solo, poiché la poliedricità di Leonardo ha permesso di spaziare tra gli argomenti più disparati, come quello della formazione, della teologia, dell’arte, dell’educazione, della scienza, della musica. Si tratta, come sempre, di un lavoro dal testo inedito, frutto di grandi ricerche e grandi letture.

Attori, ballerini, cantanti, musicisti, scenografi e grafici hanno lavorato insieme, come un’orchestra, per riaccendere il ricordo di un uomo (interpretato da Gabriele Cacucci) che non appartiene solo al passato ma è inevitabilmente vivo nel nostro presente, per tutte le intuizioni rivoluzionarie che ebbe mezzo millennio fa. “Leonardus Vinci Accademia” è il titolo dello spettacolo proposto, a conclusione del progetto “Intrecci di musica e letteratura” e coordinato dai docenti Michele Iacovazzi, Mina Corelli, Mara Ferrara e Loredana Lezzi.

La scena allestita è quella di una scuola, la celebre accademia Leonardi Vinci, e la drammatizzazione si imposta come un viaggio duplice: quello attraverso l’intricata personalità di Leonardo, fatta di scienza in senso vero e proprio ma anche di tanta umanità (e dunque inevitabile e necessaria imperfezione), e quello che lo stesso maestro fa compiere ai suoi allievi. Tra le altre cose, infatti, l’intera rappresentazione omaggia il valore della scuola, rendendolo esplicito durante il percorso del viaggio. Vi è infatti, proiettato alle spalle dei ragazzi, un cruciverba le cui parole vengono svelate con l’evolversi della scena, e presenta un’importante esortazione come risultato: difendiamo la scuola.

Ricerca, sperimentazione, intuizione. Scienza e umanità. Pittore, ingegnere, botanico, geologo, astronomo, tanto che il suo multiforme corpus di opere è spesso accompagnato da incolmabile mistero. Ma, allo stesso tempo, essere umano, che lascio incompiuti tantissimi lavori (basti pensare al “San Girolamo” o all'”Adorazione dei magi”). In una realtà odierna ossessionata dalla ricerca del successo, Leonardo ha mostrato l’importanza di educare alla sconfitta, cifra della nostra umanità e necessaria per raggiungere qualunque vetta. E ancora, tanti sono stati i temi di attualità trattati, come quello dell’ambiente o dell’omosessualità, che rendono il genio cinquecentesco un uomo dalla mentalità proiettata giustamente oltre addirittura per i giorni nostri. Interessante, poi, l’idea di personificare alcuni quadri offendone un’analisi dal vivo. L'”Ultima cena”, la “Dama con l’ermellino”, e la “Monna Lisa”, interpretata da Mariasole Corelli, che ha divorato la scena con un monologo ironico ed eccentrico.

L’intera narrazione è stata accompagnata dalla musica, interamente dal vivo, e da coreografie coinvolgenti (grande novità la danza aerea di Emanuela Buzzerio sulle note di “Aria” di Gianna Nannini).

Preziosa, infine, la presenza di ospiti esterni: gli ex studenti Alessandro De Blasio e Danilo Sabino (musicisti), Leo Conversano e Mattia Ostuni (fonici), Antonello Amati (ballerino), Cinzia Palmisano, Stefania Recchia e Leo Convertini (grafici), ma anche dei Timpanisti Fajanensis e dell’associazione U Panaridd.

martedì 28 Maggio 2019

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