Gabigol is back. Prime pagine, titoloni, forse non siamo ancora tornati a tutto questo, ma Barbosa manda segnali di vita dal Brasile, finalmente. Capocannoniere del Brasileirao con 12 centri in 23 presenze che hanno avuto un’eco anche in Italia: niente a che vedere con l’estate 2016, quando ogni volta che si soffiava il naso finiva su La Gazzetta dello Sport, ma segnali importanti che van la pena di essere letti e interpretati.

MEMENTO -  Arrivato come il nuovo Ronaldo – Inter e Nike lo presentarono con un video mentre palleggiava all’ombra del Cristo Redentore di Rio – Gabigol ha sicuramente deluso le attese. Poco spazio con Frank de Boer prima, Stefano Pioli poi e Stefano Vecchi infine: un solo gol all’attivo, anche se decisivo, contro il Bologna. Mentre Gabriel Jesus, vero sogno dell’estate nerazzurra, atterrava a gennaio a Manchester infilando 7 centri nelle prime 10 presenze in Premier, Barbosa scaldava triste le panchine di San Siro e degli altri stadi d’Italia. Troppa pressione sulle spalle di un ragazzo di appena vent’anni, catapultato in una realtà così diversa e così difficile come l’Inter del post Roberto Mancini.

AU REVOIR – E così arriva il momento dell’arrivederci. Sei mesi di prestito oneroso al Benfica, dove Gabriel, pur facilitato da un contesto con meno pressioni e da una lingua a lui nota, non riesce ancora ad ingranare. 5 presenze, 1 rete, poi il ritorno al Santos. La depressione per aver fallito il grande salto in Europa porta Barbosa a steccare anche tornato a casa: i primi mesi sono un inferno, con i bianconeri in zona retrocessione Gabi non riesce a far vedere quanto fatto due anni prima. Quindi il Brasileirao e il boom di queste ultime settimane: il bottino complessivo recita 20 reti in 40 partite, 12 nelle ultime 23. Meglio anche di quanto fatto prima di essere acquistato dall’Inter, quando si era fermato a 12 in 29. Gabigol is back.

SOLUZIONI – Luciano Spalletti osserva e prende appunti, ma ancora non sembra vederlo. L’Inter ha tante soluzioni sulla trequarti e sembra difficile immaginare un ritorno in pianta stabile a partire da gennaio. L’ipotesi di un nuovo prestito è affascinante, anche per non perdere il controllo su un ragazzo che comunque ha dimostrato di avere talento – la ferita Coutinho rimane aperta e continuerà a sanguinare finché giocherà su certi palcoscenici -. Le prestazioni del brasiliano, però, potrebbero indirizzare Piero Ausilio e soci sulla via della cessione, anche perché realizzare una plusvalenza con il suo cartellino non sembra una missione impossibile, soprattutto se il classe '96 dovesse continuare a giocare così. Il suo cartellino a gennaio sarà a bilancio per circa 14.8 milioni; a giugno, in caso di nuovo prestito, per 11.8 milioni. Non certo cifre irraggiungibili per un ragazzo di soli 22 anni capace di segnare così tanto. Il problema più grande resta sicuramente quello dell’ingaggio da 7 milioni lordi che il brasiliano percepisce fino al 2021, ma anche questo non sembra un muro invalicabile se le sue prestazioni dovessero continuare su questa scia.

Andrea Morabito

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 11 settembre 2018 alle 19:50
Autore: FcInterNews Redazione
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