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Terrorismo e migranti: nuovo summit europeo, ma l’agenda langue. Non si risolvono i problemi maggiori

Sicurezza e migrazioni, due temi che da tempo occupano l’agenda europea senza trovare soluzioni, saranno al centro di un’ulteriore incontro fra i ministri dell’interno e della giustizia dei 27 stati membri. Un incontro destinato, come quelli precedenti, quasi sicuramente a un nulla di fatto.  «Ci concentreremo sulla sicurezza, ma anche sulle migrazioni – ha precisato il commissario europeo agli Affari interni Dimitris Avramopoulos – e chiederò di rafforzare la cooperazione tra i servizi militari e le nostre agenzie nella lotta comune al terrorismo». In tema di migrazioni ha ricordato che «abbiamo avuto il 30% in meno degli arrivi dei migranti irregolari rispetto agli anni prima dell’inizio della crisi nel 2014, ma dobbiamo fare di più in termini di cooperazione fra gli Stati membri, e il tema dei controlli alle
frontiere rimane una delle nostre priorità». Così come quello della relocation, che langue da tempo, avversata da quasi tutti gli Stati che preferiscono lo statu quo, lasciando all’Italia e alla Grecia il piacere di accogliere, come direbbe Papa Francesco, supportato dall’ex Presidenta Boldrini, le moltitudini di migranti nullafacenti e non in possesso dei requisiti per fruire dell’asilo.

Infine, i ministri saranno informati in merito allo stato dei lavori sull’attuazione della Procura europea (EPPO). Il regolamento EPPO, adottato alla fine dello scorso anno, farà convergere gli sforzi di contrasto europei e nazionali per combattere la frode ai danni dell”UE. Finora hanno formalmente aderito alla cooperazione rafforzata 20 Stati membri.

Dunque poche speranze in un progresso della collaborazione europea, per cui l’Italia – quando avrà un nuovo governo –  dovrà continuare ad arrangiarsi, proseguendo sperabilmente la politica della riduzione drastica degli arrivi e cominciando un’azione di espulsione e rimpatri che ci liberi dalle moltitudini di migranti economici, che non scappano da nessuna guerra o persecuzione, che si arruolano in buona parte nelle schiere di spacciatori, visto che anche la  magistratura ha accertato che ormai lo spaccio in molte zone è in mano alla mafia nigeriana. Come è stato evidenziato nel caso dell’atroce assassinio della povera Pamela a Macerata.

migranti, Sicurezza, terrorismo, ue


Ezzelino da Montepulico


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