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Immigrazione: l’Europa è in ritardo, ma cerca di recuperare. Lo dice il Vicepresidente Timmermans

BRUXELLES – Dopo le ultime vicende, le dichiarazioni del Governo giallo-verde, gli attacchi all’Europa dei cosiddetti populisti, le maldestre affermazioni del Commissario Oettinger, Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue, cerca di rimettere le cose a posto con dichiarazioni tranquillizzanti e di buon senso.

«Sono profondamente convinto che esista una ampia maggioranza di cittadini che crede nel progetto europeo, persuasa che il nostro destino dipende dall’Europa e consapevole che siamo legati l’uno all’altro. È una maggioranza  che sinora è stata silenziosa, mentre gli antieuropei si sono
fatti sentire molto. E’ su questa che dobbiamo agire».  Quanto al Governo italiano «è un bene se il governo assicura di voler rispettare le regole europee ed è importante che si comporti in modo responsabile nel gestire il bilancio. Gli italiani, come succede in altri Paesi – osserva
Timmermans -, sono molto preoccupati per le migrazioni e la capacità di gestire il fenomeno. Ma se compariamo i numeri del 2015 con gli attuali, si vedono progressi: i numeri sono più bassi, c’è più cooperazione e l’Italia non è più sola. Lentamente, troppo lentamente, lo ammetto, stiamo attuando
soluzioni europee. Quello che era previsto nella proposta sulla redistribuzione del 2015 – aggiunge – è stato praticamente fatto. È vero che avremmo dovuto fare di più, ma occorreva l’accordo di molti Stati membri. E non lo abbiamo avuto. Dobbiamo partire da due premesse – spiega quindi -. La prima è che dobbiamo metterci d’accordo sul fatto che non possiamo lasciare che la gente affoghi nel Mediterraneo. Detto questo, o non arrivano nel Mediterraneo, o quando ci sono devono poter
scendere dalla loro nave. La seconda è che, molto più rapidamente di come capita oggi, dovremmo essere in grado di selezionare chi ha diritto all’asilo e rimpatriare tutti gli altri. Se vogliamo questo, serve una politica europea. Non sarà mai uno Stato da solo a rimettere le cose a posto». Ma in fondo è proprio quello che Salvini, e prima di lui Minniti, si aspettavano dall’Europa, rimanendo delusi.

europa, migranti, Timmermans


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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