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Salvini querela un candidato Pd di Pavia che aveva postato l’immagine sua e di Mussolini a testa in giù

ROMA – Un post su Facebook che ritrae Mussolini e il ministro Salvini a testa in giù, con un riferimento a piazzale Loreto. Il titolare del Viminale lo pubblica sul suo profilo Twitter, annunciando querela contro Ottavio Giulio Rizzo, candidato comunale del Pd a Pavia. Quest’ultimo, che ha poi rimosso il post, aveva condiviso su Fb una notizia sulla polemica seguita alla decisione di Salvini di parlare dal balcone del palazzo comunale di Forlì, lo stesso dal quale Mussolini tenne vari comizi. Notizia che riportava l’immagine rovesciata e a testa in giù del duce e di Salvini.

A corredare il tutto, nel post c”era la frase di Rizzo: “Oh, se ci tiene tanto a rievocarlo, tenga presente che piazzale Loreto verrà finalmente trasformata in una piazza pedonale”. E la risposta del vicepremier non si è fatta aspettare, stavolta con un tweet: “Post di candidato ”democratico” a Pavia. Bacioni e querela, buona domenica agli amici del Pd”.

Dopo aver rimosso il post, Rizzo – che lavora come ricercatore all”università di Milano – ha poi replicato a sua volta al tweet di Salvini: “Non auspico l”impiccagione di chicchessia, non fosse per il banalissimo punto che le sentenze capitali sono contrarie all”ordinamento costituzionale nonché all”insegnamento della Chiesa – ha scritto Rizzo -. Salvini per tirar su un mezzo punto percentuale in più oltrepassa il limite che un uomo politico dovrebbe tenere invece sempre ben fermo: va a solleticare gli istinti dei nostalgici del, come lo definiva il Gran Lombardo, luetico ed eredoluetico. Ed è a questo punto che qualsiasi italiano, essere di destra o di sinistra non c”entra nulla, dovrebbe avere come dovere civile la replica indignata. Salvini stia lontano dal rievocare la memoria di Mussolini, e tutti staranno lontani dal rammentargli la giusta (per il contesto storico dell”aprile 1945) fine di Mussolini”.

Tra i primi ad intervenire sulla vicenda del comizio di Forlì era stato lo stesso sindaco della città, Davide Drei, per il quale “usare il balcone del Municipio su piazza Saffi per parlare a una platea di un comizio sembra scimmiottare le adunate anteguerra del regime. Cosa che per Forlì, che ha nella sua piazza principale un luogo di rispetto e memoria per i partigiani che qui vennero impiccati e per il sacrario alle vittime della guerra, è semplicemente inaccettabile”

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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