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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Matteo Salvini torna a Forlì un mese dopo, e sempre in piazza Saffi. Nessun "rischio balcone"

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini tornerà a Forlì, esattamente un mese e un giorno dopo il suo ultimo comizio in città,

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini tornerà a Forlì, esattamente un mese e un giorno dopo il suo ultimo comizio in città, quando raccolse in piazza Saffi circa duemila persone, suoi sostenitori, ma anche un gruppo di circa 200 contestatori. La data sarà quella di martedì 4 giugno, in piazza Saffi. L'orario è da definire, ma presumibilmente sarà intorno alle 21. Salvini torna sia a Forlì che a Cesena nell'ambito di un nuovo “tour elettorale” nelle principali città in cui si tornerà a votare per i ballottaggi, in sostegno a Gian Luca Zattini, candidato sindaco del centro-destra.

A Forlì nell'ultima tornata elettorale per le Europee di domenica scorsa la Lega ha ottenuto 19.606 voti, contro i 19.959 del Partito Democratico, mentre Zattini ne ha raccolti 27.905 contro i 22.676 di Giorgio Calderoni, candidato del centro-sinistra. “Il comizio sarà in piazza Saffi e sarà anche un modo per salutare e ringraziare le tante persone che il mese scorso furono lasciare fuori dal salone comunale”, spiega il sottosegretario Jacopo Morrone. “Il comizio si terrà in piazza Saffi con ogni condizione atmosferica possibile, in quanto il palco sarà coperto”, precisa Morrone. Insomma, nessun rischio-balcone.

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Cosa successe la sera di venerdì 3 maggio scorso, infatti, è cosa nota: il comizio che si doveva tenere in piazza Saffi, a causa del forte acquazzone di quel giorno, venne spostato all'ultimo in salone comunale, in quanto l'impianto di diffusione sonora del palco non coperto di piazza Saffi era diventato inservibile.  Questo comportò che solo 200-300 persone poterono assistere al comizio di Salvini, mentre un altro migliaio (quelli che non rinunciarono andandosene) restarono sotto gli ombrelli o sotto i portici in piazza Saffi. E per parlare a loro, Salvini ad un certo punto si affacciò dal balcone del salone comunale, prospiciente proprio sulla piazza. In quel minuti venne anche contestato da chi si era riunito per protestare e applaudito da chi, invece, lo invitava ad uscire all'esterno. 

Il gesto dell'affacciarsi al balcone fu immediatamente criticato. Lo stesso Salvini ironizzò durante il suo comizio: “Saviano e la Boldrini chiederanno le dimissioni perché ho osato parlare in Romagna dal balcone”. Il riferimento era alle adunate fasciste alle quali Mussolini si presentava appunto dal balcone. E proprio da quello stesso balcone il 28 ottobre 1932 si affacciò Mussolini in occasione della cerimonia di inaugurazione del monumento ai caduti di piazzale della Vittoria. Il sindaco Davide Drei aveva subito rimarcato la violazione del regolamento dell'uso del salone comunale che vieta l'utilizzo del balcone. Il Pd aveva definito quel gesto “la notte più buia di Forlì degli ultimi 73 anni”.

Commenta Jacopo Morrone: "E’ un evento storico: Forlì e Cesena vanno ambedue al ballottaggio. Segno di un importante lavoro fatto sul territorio che sta dando i suoi frutti. Le persone hanno ritrovato fiducia e sperano nel cambiamento che non può che essere positivo con Zattini e la squadra che abbiamo formato. Ma al successo della nostra coalizione e, soprattutto, a quello della Lega, in tutta la Romagna e l’Emilia, dove è il primo partito, ha certamente contribuito la grande spinta propulsiva del progetto di rilancio del Paese del nostro leader, Matteo Salvini, che con grande coraggio e pragmatismo sta portando avanti quelle riforme indispensabili per costruire un futuro sereno per i nostri figli. Salvini viene, dunque, a Forlì per ribadire che il prossimo sindaco della città non può che essere Gian Luca Zattini, se davvero tutti i forlivesi vogliono essere partecipi della sua rinascita e del suo rilancio come baricentro della Romagna”.

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