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Cronaca

Studio sulle origini di San Mercuriale, l'ambasciatore armeno Nazarian a Forlì: "Profonda gratitudine"

La celebrazione annuale di San Mercuriale, ha aggiunto, "è un messaggio vigoroso di speranza"

Simbolicamente ha ripercorso il cammino che San Mercuriale fece dall’Armenia, "un paese che condivide con l'Italia una storia millenaria basata su forti tradizioni cristiane". L'ambasciatore armeno alla Santa Sede, Garen Nazarian, è intervenuto lunedì a Forlì in occasione della Festa di San Mercuriale, incontrando anche il gruppo scientifico che ha condotto gli studi sulle reliquie del primo Vescovo di Forlì di origine armena. Ha espresso "profonda gratitudine" al team di rinomati scienziati guidato dal professor Mirko Traversari, che nel 2019 ha gettato nuova luce sulle origini di San Mercuriale.

"Questo è sicuramente il migliore esempio di ciò che la scienza e la tecnologia possono fare con il supporto di istituzioni religiose, pubbliche e della società civile, lavorando coralmente per collegare generazioni, culture e storie, per avvicinare paesi e uomini di fede", ha sottolineato Nazarian, che ha esternando anche "un grande riconoscimento per il lavoro svolto alla diocesi di Forlì Bertinoro e al Gruppo Ausl Romagna Cultura e per il contributo dato desidero ringraziare il Lions Club - Forlì-Cesena Terre di Romagna e non da ultima la città di Forlì". L'ambasciatore ha espresso inoltre la gratitudine della comunità armena a Forlì "per aver contribuito a conservare e arricchire i nostri comuni valori cristiani, il nostro comune patrimonio culturale, venerando ogni anno il giorno di San Mercuriale che rappresenta il trionfo del cristianità, la liberazione del popolo e il suo diritto a vivere liberamente nella terra dei suoi antenati".

Nazarian fu lo scorso ottobre costretto ad annullare la sua partecipazione alle celebrazioni di San Mercuriale"a causa dell'inaspettata aggressione scatenata dall'alleanza turco-azerbaigiana con il coinvolgimento di terroristi jihadisti del Medio Oriente contro gli armeni dell'Artsakh (o Nagorno Karabakh come lo conoscono i più). L’Artsakh è una culla di civiltà e conserva le tracce della grande storia del primo cristianesimo nella regione. Oggi la sua gente, il suo patrimonio spirituale, i tantissimi luoghi sacri e le chiese continuano a soffrire a causa della discriminazione, dell’intolleranza e del razzismo praticati senza sosta dal suo vicino, l'Azerbaigian".

La celebrazione annuale di San Mercuriale, ha aggiunto, "è un messaggio vigoroso di speranza. Ed è nostra speranza lasciare un mondo migliore, libero da conflitti, odio e terrorismo, cercando la pace come fece San Mercuriale quando domò il drago con la sola forza della fede, avvolgendolo nella sua stola pastorale. La pace con ci vive accanto è il risultato di dialogo, conoscenza, accettazione delle differenze, rispetto dei valori umani e della dignità di ogni persona. Vale per gli armeni, per gli italiani e, ovviamente, i forlivesi".

L'anno prossimo sarà celebrato il 30esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra l'Armenia e la Santa Sede. "Oggi godiamo di un ampio dialogo ad alto livello con la Santa Sede grazie anche agli sforzi del defunto cardinale Achille Silvestrini che ha avuto un ruolo speciale nello stabilire relazioni ufficiali con il Vaticano - ha evidenziato -. Il cardinale Silvestrini amava ripetere spesso una frase: "In paradiso non andremo per la nostra attività diplomatica ma per il bene che facciamo alla Chiesa e al prossimo". Il ricordo del cardinale Silvestrini mi offre lo spunto per ringraziare di cuore la signora Maria Grazia Silvestrini e il Signor Luciano Vespignani che mi hanno fatto conoscere la vostra città e la vostra ospitalità". Infine un appello affinchè il "cammino fraterno volto allo scambio di tesori spirituali non si fermi e possa continuare per costruire un mondo di giustizia, pace e fraternità".

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