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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Caccia, varato il piano faunistico venatorio: ma c'è il "no" della Lega

Ok della maggioranza alla richiesta di Pompignoli di aumentare gli stanziamenti per l’adozione di strumenti e presidi per prevenire e contrastare le problematiche legate alla presenza dei lupi

Giornata interamente dedicata alla discussione del Piano faunistico venatorio dell’Emilia Romagna 2018-2023 per il consigliere della Lega Nord, Massimiliano Pompignoli, che ha preso la parola più volte in Assemblea Legislativa, in qualità di relatore di minoranza dello strumento di pianificazione quinquennale della fauna selvatica regionale. 

“Il nostro voto non poteva che essere contrario” – esordisce Pompignoli – “tenuto conto dei tempi biblici intercorsi tra l’annuncio del Piano e la sua approvazione in Giunta (si parla di circa un anno), nel corso di questi ultimi mesi ho sottolineato, a più riprese, la carenza progettuale della proposta sotto alcuni aspetti, primo fra tutti la pianificazione gestionale di alcune specie stanziali di interesse venatorio come la categoria degli ungulati e in primis quella del cinghiale. Il quadro conoscitivo ha evidenziato con estrema precisione l’impatto negativo e i danni causati da questa specie. Le azioni di prevenzione, controllo e prelievo, indicate nel Piano, sono del tutto insufficienti per dare una risposta concreta all’emergenza dettata dall’espansione di questo e di altri selvatici.”

Critiche profonde sono state riservate dall’esponente della Lega anche “all’inutile frammentazione del territorio regionale. Vorrei ricordare che la nostra Regione è suddivisa in ben 50 ATC dalle dimensioni estremamente variabili e in forte disequilibrio tra loro in termini di superficie cacciabile. Senza contare che il Piano, in sé per sé, prevede un ulteriore frazionamento degli ambiti esistenti e l’istituzione delle cosiddette unità territoriali di gestione o distretti.” Su questo tema Pompignoli ha presentato anche un ordine del giorno, bocciato dal Pd, in cui ha chiesto alla Giunta Bonaccini “di impegnarsi - in sinergia con gli Enti preposti e le Associazioni venatorie - per la riperimetrazione e la diminuzione degli attuali 50 ATC al fine di garantire un migliore sistema di gestione e controllo del territorio in ambito venatorio. Peccato che la maggioranza si sia trincerata dietro l’interesse di pochi e abbia preferito ignorare le oggettive problematiche legate ad un territorio così diviso.”

Nel corso della seduta, non è mancata la discussione sull’emergenza lupo e sul fenomeno dell’ibridazione che, inevitabilmente, ha fatto emergere posizioni politiche contrastanti: “ho chiesto all’Ass.re Caselli una cosa molto semplice” – spiega Pompignoli – “la ricomparsa del lupo nei territori collinari e montani dell’Emilia Romagna, se pur molto importante sotto l'aspetto conservazionistico della specie, associata al fenomeno dell’ibridazione, ha comportato notevoli implicazioni in termini di danni economici alle imprese, agli allevatori e al settore zootecnico della nostra Regione. Credo sia doveroso, in termini di risposta concreta all’allarme lanciato dai nostri cittadini, prendere atto dell’emergenza e adottare interventi più idonei, coraggiosi ed efficaci, per gestire e contenere il numero degli esemplari, a partire dall’attuazione di un censimento serio e capillare, in collaborazione con ISPRA e gli ATC, per determinare con precisione il numero di Canis lupus e quello degli ibridi, catalogandone l’ubicazione regionale e i flussi di spostamento dei branchi. La risposta di questa maggioranza, purtroppo, è stata ancora una volta negativa.”

Passa invece con il voto della maggioranza la proposta del consigliere della Lega Nord, da un alto di “prevedere un incremento delle risorse regionali volte all’adozione di strumenti e presidi per prevenire e contrastare le problematiche legate alla presenza e alle incursioni predatorie di lupi e ibridi sul territorio regionale” e, dall’altro, di “accelerare i tempi di erogazione degli indennizzi dei danni da ‘canidi’, per mitigare l’intensità del conflitto con il settore zootecnico.”

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