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Misure anti-smog, caminetti e stufe vietati da ottobre. Forza Italia: "Limitazioni assurde"

Gli esponenti di Forza Italia puntano il dito contro l’obbligo imposto dalla Regione Emilia-Romagna rispetto a camini e generatori di calore.

"Riteniamo assurde le limitazioni introdotte dal primo ottobre 2018 nel Piano Aria Integrato Regionale che vieteranno, di punto in bianco, l’uso delle stufe a legna o pellet e dei focolari aperti (i tradizionali caminetti) con prestazioni emissive al di sotto delle 2 stelle per l’anno 2018 e al di sotto delle 3 stelle a partire dal 2019 nei Comuni in quota altimetrica inferiore ai 300 metri. Tanto per fare un esempio, nella provincia di Forlì-Cesena, i nuovi vincoli interesseranno 23 Comuni su 30. Si salverebbero solo 7 Comuni (Verghereto, Bagno di Romagna, Premilcuore, Sogliano al Rubicone, Tredozio, Roncofreddo, Portico e San Benedetto). Un obbligo illogico, imposto con pochissimo preavviso e che pensiamo debba trovare applicazione solo per le nuove installazioni". Sono fortemente critici i deputati di Forza Italia Galeazzo Bignami e Simona Vietina che, insieme all’esponente azzurro forlivese, Luca Bartolini, puntano il dito contro l’obbligo imposto dalla Regione Emilia-Romagna rispetto a camini e generatori di calore.

“Non si possono imporre, dall’oggi al domani, simili e repentini cambiamenti alle famiglie - dicono -. Qui parliamo dei tradizionali caminetti che tante famiglie hanno in casa, stufe a legna, per intenderci le cucine economiche “della nonna”, ma anche le stufe a pellet o a legna che vengono usate per riscaldarsi e che andranno sostituite con stufe certificate dal costo stimato di 4000 euro o anche più. Con il rischio di sanzioni nel caso non ci si dovesse adeguare. Tra l’altro la certificazione “a stelle” ci risulta essere piuttosto recente e c’è il rischio che anche impianti relativamente nuovi non siano stati ancora classificati pur essendo a norma. Chiediamo alla giunta regionale di rivedere con prontezza la decisione, eliminando l’obbligo per ciò che già esiste e limitando l’obbligo stesso solo alle nuove installazioni così come fatto, per esempio, per le automobili".

"Non ci sembra infatti che per le auto abbiano imposto la sostituzione in toto dei veicoli inquinanti e non capiamo perché si voglia procedere in questa direzione per stufe e camini e con tanta fretta - chiosano gli esponenti azzurri -. Andrebbe ripensata, tra l’altro, l’individuazione della soglia di altitudine perché le condizioni di ventilazione delle vallate, così come quelle nelle località marittime, sono decisamente più favorevoli che altrove. Richieste che saranno formalizzate a brevissimo alla Regione con apposita interrogazione viste anche le tante sollecitazioni che stanno arrivando, da più parti, da tanti Comuni giustamente preoccupati per questi nuovi obblighi a carico dei cittadini. Avremmo voluto un confronto preventivo che purtroppo non c’è stato. Adesso auspichiamo che la Regione voglia mettere il problema sul tavolo e aprire un dibattito per trovare soluzioni condivise”.

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