Napoli-Sampdoria – 100 secondi per risvegliare l’orgoglio

Monica Scozzafava, giornalista de Il Corriere della Sera, firma un articolo che racconta il match contro la Sampdoria: orgoglio, prestazioni da top player ed amari saluti:

“Doveva essere il giorno di Quagliarella, è stato quello dell’addio di Marek Hamsik, capitano di lungo corso del Napoli, simbolo indiscusso della storia recente e unico ad aver battuto il record dei gol di Maradona. Tutto all’improvviso, al termine della schiacciante vittoria sulla Sampdoria che fa guadagnare al Napoli due punti sulla Juve, fermata un paio d’ore dopo dal Parma sul pari e adesso a -9. Sempre lontana, ma ora un po’ meno.

Un solo giro d’orologio serve al Napoli per risvegliare l’orgoglio e scongiurare il rischio della depressione. Un minuto, due gol e la migliore risposta alla Sampdoria di Quagliarella, tradito invece dal «suo» stadio e poi consolato nel finale dagli applausi dei suoi concittadini.

La pagina bella la scrive Koulibaly, protagonista a tutto campo, e invocato dal pubblico sul dischetto del rigore nei minuti finali della gara. Il gigante d’ebano ringrazia, ma concede volentieri a Verdi la scena del terzo gol. Quella più triste tocca invece a Marek Hamsik, nel giorno di una delle sue gare migliori. La trattativa con la Cina è alle battute finali, il pubblico ne ha percezione e saluta il capitano con un’ovazione. Ancelotti a fine partita conferma: «È un grande campione, ha dato tanto a questo club, la scelta giusta spetta a lui. Spero che resti». Sa già che va via, lo slovacco è atteso dai cinesi del Dalian, lo stipendio di 9 milioni è una sirena fortissima. Finisce cosi, Napoli-Sampdoria, serata di gioia ma anche di tristezza per il capitano che lascia dopo 12 stagioni.

Imposta Hamsik, rifinisce Callejon e Milik non manca il dodicesimo appuntamento in questa stagione. Succede al minuto 25 di un pomeriggio tiepido al San Paolo in cui la squadra di Ancelotti dimostra essenzialmente due cose: gioca facile e con serenità, nonostante le polemiche dell’ultima settimana, e mette in vetrina il valore dell’argenteria di casa. Sempre Callejon a inventare, Insigne indovina il destro a incrocio. L’abbraccio con Ancelotti, dopo 88 giorni di astinenza, è di quelli che dicono molto di più del gol ritrovato. Giampaolo studia le contromosse. Quagliarella va in cerca di gloria, vuole il record di 12 partite di fila con gol nel «suo» stadio, ma Koulibaly è dominante, difficile sfuggire al suo controllo. Fuori Ramirez e Defrel, dentro Saponara e Gabbiadini: freschezza da contrapporre alla qualità del Napoli. La Sampdoria viene fuori ma oltre a un tiro a fil di palo di Bereszynski, non ci sono troppe preoccupazioni per Meret, pronto anche a bloccare Quagliarella dopo l’uno-due con Gabbiadini.

Il Napoli trasmette in campo il karma di Ancelotti: tranquillità e convinzione e la vittoria contro la Samp rafforza anche la statistica, azzurri imbattuti al San Paolo da diciassette giornate, ed è la striscia più lunga delle squadre di serie A. Ancelotti ritrova anche il sorriso, nonostante l’addio a un calciatore che qui ha fatto la storia: «Il suo ruolo può essere interpretato in più modi e abbiamo i giocatori giusti, ma sarà difficile trovare un suo sosia». Il migliore attestato di stima. Giampaolo non recrimina: «Il Napoli è di un altro livello».”

Mario Scala

Il grande giornalista pone le domande giuste per far emergere ciò che altrimenti resterebbe nascosto.

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