L’attività antigerminativa dell’Inula viscosa

«L’erbaccia è una pianta di cui non sono state ancora scoperte le virtù.»

(Ralph Waldo Emerson)

L’Inula viscosa, oggi rinominata Dittrichia viscosa, è una pianta perenne, folta, generalmente sempreverde, piuttosto comune nelle regioni del Mediterraneo, tanto che per molti è considerata un’infestante.

L’inula fa parte delle Asteraceae (Composite), un’importante famiglia di piante erbacee, arbustive e talvolta arboree caratterizzate da particolari infiorescenze dette “capolini”. Sono piante diffuse in tutto il globo, tuttavia, il loro clima ideale è quello delle regioni subtropicali e temperate. Alcune composite sono commestibili (cardo, lattuga, cicoria, carciofo), altre sono coltivate a scopo ornamentale (astro, dalia, crisantemo, margherita), altre trovano largo impiego in liquoreria (assenzio), ma molte trovano largo impiego nelle preparazioni medicinali (camomilla, tarassaco, echinacea) oppure come insetticidi (crisantemo).

Foglie appiccicose e fiori a pannocchia

L’epiteto specifico latino “viscosus-a, -um”, si riferisce alla viscosità della pianta di inula, caratteristica ben evidente se si tocca o si strofina sulle mani.

Le foglie dell’Inula danno la caratteristica “viscosa” alla pianta

Le foglie, lineari-lanceolate, sono ruvide e verdi con la pagina superiore ricoperta di peli e ghiandole; i margini della lamina possono presentarsi intere o con dentelli acuti.

I capolini dell’Inula viscosa sono diversi su un singolo stelo, quasi a formare una pannocchia. I capolini sono di colore giallo oro (diam.1-1.5 mm) circondati da un involucro squamoso conico.

La fioritura avviene in autunno; mentre i frutti sono costituiti da acheni biancastri di 2 mm sormontati da un pappo di peli con alla base una coroncina membranacea finemente dentellata.

L’Inula possiede numerose proprietà e riveste un ruolo agro-ecologico di grande importanza, in quanto:

  • funge da dimora di antagonisti naturali a specie dannose in agricoltura, diventando un perfetto strumento per la lotta biologica;
  • grazie alle sue capacità di fitoestrazione, trova applicazioni nel fitorisanamento dei terreni contaminati;
  • inibisce la crescita e lo sviluppo dei patogeni, come funghi e nematodi.

Inoltre, l’Inula viscosa è alla base di un prodotto sperimentale per l’agricoltura sostenibile, l’INORT, che stimola lo sviluppo radicale e fogliare delle piante, nonché la sua capacità di contrastare le malattie.

Ma le straordinarie opportunità offerte da questa pianta non finiscono qui.

La tesi sperimentale

Nel 2020 il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, per il Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche propone una tesi sperimentale sulle colture officinali che ha come oggetto l’Inula viscosa.

La relatrice della tesi, la Prof.ssa Enrica De Falco, è titolare degli insegnamenti di “Agronomia”, “Colture officinali” e “Coltivazione di piante per la produzione di alimenti funzionali e nutraceutici”. Inoltre, è responsabile dello Spin Off Accademico “Naturalmente Colore” approvato dall’Università degli Studi di Salerno per la realizzazione di rivestimenti colorati ecologici a base di piante dell’area mediterranea per la bio-edilizia. Ha fatto parte dei docenti del “Corso di perfezionamento ed aggiornamento professionale in Scienze dell’Alimentazione” presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Salerno, del “Corso di Perfezionamento in piante officinali e prodotti fitoceutici” presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli Federico II, e del Master di I livello “Prodotti erboristici e fitoterapici” dell’Università di Salerno.

La tesi è stata elaborata dalla dott.ssa Rita Villani, laureata nel 2020 in Tecniche Erboristiche presso l’Università degli Studi di Salerno.

Fiori di Inula viscosa raccolti nella Fattoria Attanasio

Questo lavoro è stato realizzato con le piante di Inula viscosa coltivate presso la Fattoria Attanasio, nel pieno rispetto della natura, senza l’uso di prodotti di sintesi chimica e senza l’uso di fitofarmaci di nessun genere. Le piante di Inula viscosa sono state raccolte e trasportate direttamente nei laboratori della Facoltà degli Studi di Salerno, dove sono iniziate tutte le sperimentazioni necessarie.

Le analisi

Le analisi condotte in laboratorio puntano a caratterizzazioni più specifiche, sia del materiale vegetale di partenza sia dei prodotti finali. In particolare, i risultati ottenuti hanno permesso di osservare una spiccata attività antigerminativa da parte delle acque residue di distillazione e degli estratti acquosi di Inula viscosa (fino al 100% di inibizione della germinazione).  Il lavoro ne conferma altri precedenti effettuati sulla capacità allelopatica dell’Inula viscosa, ovvero la capacità di inibire la crescita di altre piante e la germinazione dei semi.

Contro le piante vampiro

In laboratorio hanno testato la proprietà fitotossica delle piante di Inula viscosa su Orobanche crenata e Cuscuta campestris. Le Orobanche e le Cuscute sono piante parassite ed infestanti, che danneggiano seriamente le colture di ortive, in particolare i pomodori e piante officinali come il timo, il rosmarino e la salvia.

Infestazione di Cuscuta in una coltivazione di pomodori

Tali piante crescono a danno delle colture, impoverendole e succhiandone i nutrienti come dei vampiri, portando spesso le piante alla morte. La capacità di riproduzione e diffusione di queste piante è tale da costringere i coltivatori ad investire grandi somme o a stravolgere i piani colturali per poter far fronte a questi attacchi.

Alcuni componenti presenti nell’Inula viscosa sono in grado di inibire completamente la crescita di entrambe le specie parassite (elevata attività di inibizione della germinazione fino al 100%).

Diventa chiaro un possibile uso dell’Inula viscosa come valido strumento per il controllo delle piante parassite. Un’alternativa sostenibile, oggi più che mai necessaria, ai prodotti tossici ed inquinanti che stravolgono il normale equilibrio del suolo, distruggendo la biodiversità naturale.

Questo lavoro di tesi mette in evidenza un aspetto straordinario e ancora misterioso dell’Inula viscosa, aprendo nuovi possibili scenari di usi e coltivazioni sostenibili. Un segnale forte che, in un momento come questo, spinge verso un utilizzo più rispettoso del suolo, cercando dei validi alleati nelle piante spontanee e nelle sostanze già presenti in natura, come strumenti per un’agricoltura che punti sulla ricerca e l’innovazione sostenibile.

Quella che per tanti è sempre stata una “erbaccia”, sta svelando con grande effetto le sue straordinarie capacità.

Bibliografia:

INULA VISCOSA: UNA PIANTA DALLE MOLTEPLICI PROPRIETA’, USI TRADIZIONALI E ANALISI PRELIMINARI. Di Rita Villani

Photo:

Fattoria Attanasio

il web

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