In occasione del III Congresso mondiale sulla biologia vegetale e la biotecnologia, che si svolgerà a Singapore dall'11 al 13 marzo, i rappresentanti dell'Imida-Istituto di ricerca e sviluppo agricolo e alimentare di Murcia (Spagna) relazioneranno sulle varietà di uva da tavola ottenute dal programma di sviluppo e miglioramento genetico della coltura, e sugli strumenti biotecnologici utilizzati nel processo.
Il team di sviluppo varietale dell'uva da tavola di Imida e la società Itum di Murcia (ricerca e tecnologia nell'uva da tavola), con sede a Blaca e rappresentante di oltre il 90% della produzione di uva da tavola nella regione, hanno congiuntamente sviluppato un programma di miglioramento genetico volto a ottenere nuove varietà senza semi.
Queste sono adattate alle condizioni agronomiche regionali, hanno una buona qualità e sono economicamente redditizie per i produttori. Il consumo di uva da tavola è raddoppiato in tutto il mondo, negli ultimi anni; infatti, negli Stati Uniti, si classificano già al terzo posto nella lista dei frutti freschi più consumati, dietro soltanto a banane e mele.
Come risultato di questa collaborazione, ci sono già 17 varietà registrate, che si distinguono per la loro consistenza croccante, la loro elevata produttività e le minori esigenze in termini tecnici e di coltivazione. I produttori associati alla suddetta società hanno piantato oltre 900 ettari nei sette anni in cui hanno avuto accesso alle varietà registrate; una cifra che rappresenta oltre il 15% della superficie regionale.
Al fine di ampliare gli orizzonti iniziali del programma, è stato fissato un nuovo obiettivo: incorporare la resistenza alle malattie, in particolare alla muffa e all'oidio, che rappresentano la maggiore minaccia in Spagna e in altre aree del pianeta.
La cutivar che ha preso il nome di Itumfifteen è stata la prima varietà registrata due anni fa. E' resistente all'oidio, ha degli acini croccanti, un bel sapore di moscato e un colore rosso naturale; caratteristiche che, insieme alla sua precocità, l'hanno portata a essere una varietà molto richiesta.
Itumseventeen, che è l'ultima varietà a essere stata presentata, è bianca e resistente all'oidio, ha un sapore di moscato, così come degli acini con una consistenza croccante e un periodo di raccolta precoce. Il principale vantaggio di coltivare queste varietà sono i minori scarti e perdite di raccolto e il risparmio nei trattamenti fitosanitari, che si traduce anche in uve con meno residui e un minore impatto ambientale.
Espansione anche nell'emisfero sud
Lo sviluppo delle nuove varietà era inizialmente destinato a sostenere i produttori locali, ma, in considerazione dell'interesse dimostrato dai coltivatori di altre parti del mondo, alcune barbatelle sono state spedite per essere coltivate in Cile, Perù, Brasile, Sudafrica e Australia. Questi Paesi si trovano nell'emisfero australe e producono in bassa stagione, quindi possono aiutare a mantenere le uve di Murcia disponibili sui mercati mondiali durante tutto l'anno. Nel corso del 2019 è in programma l'impianto dei primi vigneti commerciali in Cile e in Australia, seguiti da Perù, Sudafrica e Brasile nei prossimi anni.
Nell'attuale campagna, oltre 200 ettari saranno coltivati con varietà della regione di Murcia, che è una cifra record. Con oltre la metà di quella superficie, la varietà Itumfifteen sta registrando una crescita esponenziale.
Fonte: murciaeconomia.com