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Agrumi: interazione tra Paesi produttori e mercati di destinazione

La settimana prossima entreremo nella prima decade di dicembre, ovvero saremo nel pieno dello svolgimento della campagna agrumicola italiana. Il periodo coincide, più o meno, con la fine della stagione dell'emisfero sud del mondo, che è terminata con la tendenza a rafforzare la parte tardiva delle forniture. 

Al fine di una migliore comprensione delle interazioni tra i due emisferi per il mercato degli agrumi, abbiamo contattato Salvo Laudani (nella foto accanto), vicepresidente di Freshfel Europe, il quale ci ha fornito uno spaccato interessante della situazione attuale.

Sudafrica
"Guardando al Sudafrica, per quanto attiene alle esportazione di arance nella UE a 28 - spiega il vicepresidente - esse si mantengono su volumi di circa 550-600.000 tonnellate, con un trend al rialzo per le varietà tardive. Anche nel mercato dei soft citrus sono le produzioni tardive dal Sudafrica (Orri, Tango, Nadorcott, Clemengold e altre) a guadagnare spazi di mercato, rispetto a quelle precoci dell'emisfero Nord. E la tendenza si rafforzerà, visto che negli ultimi 5 anni sono stati aggiunti 9.000 ettari di nuove produzioni. Quindi, bilancio positivo, viste anche le poche intercettazioni in Europa di agrumi sudafricani non conformi sul piano fitosanitario".

Situazione arance nell'area del Mediterraneo
"Per quanto attiene alle arance - continua l'esperto - la produzione totale stimata in Spagna, Italia, Egitto, Turchia e Marocco dovrebbe crescere del 5%, arrivando a sfiorare 11,5 milioni di tonnellate. A dispetto di una riduzione attesa in Italia del 7% (1,5 mln ton) rispetto all'anno precedente, la produzione cresce invece in Spagna (+13%, a 3,64 mln ton) e soprattutto in Marocco (+26%,1,18 mln ton), mentre appare stabile in Egitto (stima a 3,2 mln ton, seconda produzione del Mediterraneo) e appena in crescita in Turchia (+ 2%, 1,95 mln ton). I dati riguardanti Turchia ed Egitto sono orientativi".

Focus limoni
"In salute anche la produzione di limoni - riferisce il manager - che complessivamente in Spagna, Turchia e Italia cresce del 18%, a 2,5 milioni di tonnellate. Al calo del 7% in Italia (stima per quest'anno di 400.000 tonnellate), fa da contrappunto l'incremento stimato in Turchia (+ 29%, a 800.0000 ton) e in Spagna (+19%, a 1,3 mln ton)".

Le produzioni di limone sono in aumento dappertutto, sia nell'emisfero Nord (Spagna, Turchia e Italia) che Sud (Sudafrica e Argentina). Nel 2022/23 potrebbe esserci una produzione aggiuntiva di limoni nel mondo pari a 1,3 milioni di tonnellate, solo in parte assorbite dalla trasformazione industriale.

Clementine
Qualche problema di pezzatura per le clementine. In generale, i soft citrus tardivi provenienti dall'emisfero Sud stanno, come accennato, erodendo in Europa spazi di mercato alle produzioni precoci dell'emisfero Nord. Forte crescita del Marocco: invia in UE ben 170.000 ton e sta estendendo il suo calendario varietale. Spagna in ritardo di due settimane per problemi di maturazione, con prezzi in calo in questa fase.

Soft citrus
"La Spagna salirà del 15% e la Turchia del 7% (dato orientativo) - prosegue Laudani - In valori assoluti, la Spagna dovrebbe raggiungere una produzione di 2,229 mln ton, il Marocco di 1,374 mln ton, molto simile alla stima calcolata per la Turchia (orientativamente 1,4 milioni). Seguono Italia (800.000 ton) e Israele (223.000 ton). La produzione mediterranea di soft citrus cresce ancor di più rispetto alla scorsa stagione, con una produzione di poco più di 6 milioni di tonnellate (+18%). In forte aumento Italia, Israele (+37%) e Marocco (+35%)".

Pompelmi
Infine, il pompelmo: dopo lo scorso annus horribilis, soffre ancora in Europa (produzione complessiva in Turchia, Israele e Spagna, a 414.000 ton, con una flesisone del -15%), per effetto del calo stimato in Turchia (-29%, a 190.000 ton). Sostanzialmente stabile la produzione in Israele (148.000 ton, + 2%) e Spagna (76.000 ton, come la scorsa stagione). Migliora decisamente la situazione negli USA, dove la produzione è stimata in aumento del 44% in Florida e 29% in Texas, complessivamente a 483.000 tonnellate.

Interessante l'aspetto valutario nelle transazioni correlate all'export, "guardando alle prospettive, la Turchia, per effetto della svalutazione della sua moneta, la lira turca, sarà molto competitiva rispetto agli altri paesi produttori".

"Le informazioni sulle dinamiche internazionali - conclude Salvo Laudani - ci dicono sempre più chiaramente che l'unica strada per mantenere un forte presidio agrumicolo nel nostro paese è rafforzare l'offerta nel segmento premium. Il che comporta investimenti consistenti, a breve e medio termine, in innovazione".

I dati raccolti da Cirad Market News Service sono stati forniti da: Ailimpo, GVA, Junta Andalucia, CMBI Maroc Citrus, ISTAT ed USDA