Aliou Cissé, 42 anni, c.t. del Senegal. Afp

Aliou Cissé, 42 anni, c.t. del Senegal. Afp

Aliou Cissé è la memoria storica del calcio senegalese: nel 2002 fu il capitano della squadra che incantò tutti e approdò ai quarti del Mondiale nippocoreano, oggi è il c.t. dei Leoni della Teranga ed è anche l’unico allenatore nero del torneo russo. Sedici anni dopo l’exploit della squadra guidata dal francese Bruno Metsu, scomparso nel 2013, c’è molta attesa per il nuovo Senegal di Koulibaly, Niang e Gomis, che debutta domani a Mosca contro la Polonia: “È un onore e un piacere aver riportato la nazionale al Mondiale – le parole di Cissé, 42 anni, c.t. dal 2015 -. Rappresentiamo la nuova generazione del calcio del nostro Paese. Fare raffronti con la squadra del 2002 non ha senso: da allora sono cambiati la mentalità, la cultura, il Paese, forse anche il nostro popolo. Sono però convinto che questo gruppo possa entusiasmare come quello di sedici anni fa. Vogliamo superare la prima fase e tenere alta la bandiera dell’Africa. Non so quando, ma il nostro continente vincerà un giorno il Mondiale. Questo Senegal può arrivare lontano. Sono sicuro che Bruno Metsu lassù ci guarderà e ci sosterrà. Mané? Ha dimostrato nelle due stagioni al Liverpool di essere un campione e di poter diventare un simbolo del calcio senegalese. La Polonia è una grande squadra e Lewandowski uno dei migliori attaccanti in circolazione, ma noi siamo pronti per vivere uno splendido Mondiale”.
IL CAMMINO — Il Senegal è approdato in Russia dopo aver superato il Madagascar nel secondo turno (2-2 e 2-0), poi nel girone finale ha vinto la resistenza di Capo Verde (doppio 2-0), Burkina Faso (0-0 e 2-2) e Sudafrica (2-0 e 2-1). Ha giocato 5 amichevoli di preparazione per questo Mondiale: un successo (2-0 sulla Corea del Sud), un k.o. (1-2 con la Croazia) e tre pareggi (1-1 con l’Uzbekistan e doppio 0-0 con Lussemburgo e Bosnia).