la prova

KUV 100, ecco il SUV compatto della Mahindra

La casa indiana entra nel mercato italiano con un modello versatile dotato di un tre cilindri 1.2 da 83 Cv più elastico che grintoso. Finiture accettabili, design gradevole e assetto che garantisce una buona sicurezza di marcia

Maurizio Bertera

Non poteva che iniziare da una Suv la prima vera incursione di Mahindra sul mercato italiano: la KUV 100 vuole aprire uno spazio importante per la Casa automobilistica indiana di cui molti ignorano la forza. Dagli esordi del 1945 – costruendo le Willys CJ per le terribili strade dell’epoca – sino a un colosso che costruisce vetture in tutti i continenti (anche trattori, aerei e moto), si permette di puntare al titolo della Formula E e tanto per ricordarlo, si è acquistato la gloriosa Pininfarina che da pochi giorni è diventata Pininfarina Automobili. L’Italia, come il resto d’Europa, è nel mirino della Casa che ha messo a punto un grande piano strategico, da qui al 2022, fatto ovviamente di SUV per ogni segmento con attenzione all’elettrificazione.

AL VOLANTE
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La KUV 100 – costruita in India – è la SUV più compatta sul mercato, insieme alla Suzuki Ignis. L’abbiamo guidata sulla pista ACI di Lainate, per il tempo sufficiente a intuire l’eccellente spinta ai bassi regimi dell’unico motore in gamma, il tre cilindri 1.2 da 83 Cv. Abbinato a un cambio a cinque marce ben manovrabile (e rialzata per offrire ulteriore spazio ai passeggeri), è vispo in accelerazione. Ma non è silenzioso e presenta qualche vibrazione di troppo. Le sospensioni morbide, i cerchi di 15”, l’altezza da terra notevole (17 cm) e lo sterzo dall’impostazione turistica, invitano a una guida tranquilla con una sicurezza di marcia sempre buona. In definitiva, la KUV 100 è più ‘elastica’ che grintosa.

GRANDE ABITACOLO
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A parte qualche vibrazione di troppo e una rumorosità un po’ sopra la norma, l’abitacolo fa apprezzare lo sforzo compiuto dalla Casa per avvicinarsi agli standard continentali. Le plastiche sono rigide, ma di aspetto piacevole, e le finiture accettabili (stiamo parlando di una SUV low-cost mai dimenticarlo) mentre l’ampia consolle centrale ospita uno schermo da 3,5” a cristalli liquidi, circondato dai tasti per gestire radio, computer di bordo e telefono. C’è spazio anche dietro, sia per le gambe sia per la testa (pensando a una lunghezza di soli 370 cm…) e nel pavimento è stato ricavato un capiente vano, a cui si accede sollevando una botola. Meritoria la capacità del portaoggetti tra i sedili anteriori, che è frazionato in più scompartimenti. Invece se la capacità del baule (273-473 litri) è allineata alla concorrenza, l’accessibilità è penalizzata dai larghi fanali orizzontali, che riducono l’imbocco, e dalla soglia a ben 90 cm dal suolo.

STILE PERSONALE
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Il modello ha un design sostanzialmente piacevole: la parte anteriore si fa notare per il frontale piuttosto prominente, con la sottile mascherina raccordata ai fari a sviluppo orizzontale. Gli archi dei passaruota accentuati e le vistose nervature lungo le fiancate e nel cofano danno personalità mentre l’inserto in plastica color metallo sotto il paraurti regala una sensazione di robustezza. Il prezzo è d’attacco: 11.480 euro per la K+6 e 12.700 per la K8 che va a colmare i ‘buchi’ dell’equipaggiamento dell’entry level, soprattutto sul fronte sicurezza.. Per tutto l’anno, è previsto uno sconto di mille euro presso le concessionarie di una rete che intende arrivare rapidamente a cento unità.

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