Nicolas Sanchez, 29 anni, dopo la meta realizzata contro i sudafricani AFP

Nicolas Sanchez, 29 anni, dopo la meta realizzata contro i sudafricani AFP

Argentina-sudafrica 32-19 — L’Argentina ha sconfitto per 32-19 il Sudafrica a Mendoza nel match che ha completato la seconda giornata del Rugby Championship, il Quattro Nazioni dell’emisfero sud. Prima vittoria nel torneo per i Pumas, che si prendono così subito la rivincita dopo il 21-34 di sabato scorso a Durban. E prima vittoria per il c.t. Marcelo Loffreda, chiamato a sostituire Daniel Hourcade, dimessosi a giugno dopo una serie di 4 sconfitte consecutive, 11 nelle ultime 12 partite. E’ la quarta vittoria di sempre per l’Argentina, alla sua settima partecipazione nel torneo che l’ha accolta dal 2012, cambiando format. Ed è la terza vittoria dei Pumas sugli Springboks, dopo quelle di Salta nel 2016 e Durban nel 2015. Questa mattina gli All Blacks avevano sconfitto per 40-12 l’Australia ad Auckland e restano quinti ora da soli in testa alla classifica a punteggio pieno (10), davanti a Sudafrica (4), Argentina (4) e Wallabies (o).
choc — La partita la sbloccano dopo 4’ i Pumas con un piazzato da 40 metri di Nicolas Sanchez, dopo un tenuto sudafricano. Va invece fuori un tentativo all’apparenza più semplice Handre Pollard, dopo un fuorigioco di Pablo Matera sullo splendido break del mediano Faf de Klerk. Da una touche per il Sudafrica appena dentro i 10 metri al 13’ nasce poi la prima meta: de Klerk e Pollard aprono per il capitano Siya Kolisi, che sfugge al placcaggio troppo morbido di Sanchez e scappa via ormai imprendibile (Pollard trasforma). Passano 5 minuti e i Pumas rispondono: Sanchez si riscatta e inventa un passaggio interno per la corsa dell’estremo Emiliano Boffelli che apre la difesa sudafricana, poi il centro Bautista Ezcurra serve l’ala Bautista Delguy che arriva fino al capolinea (Sanchez trasforma). E’ meno precisa nell’esecuzione, ma ugualmente efficace l’azione che al 22’ porta Delguy alla doppietta (Sanchez trasforma ancora), stavolta lanciato da Matias Moroni. Al 25’ un’altra travolgente azione dei Pumas devasta la difesa sudafricana, ma Matera viene stoppato a pochi centimetri, poi il capitano Eben Etzebeth con un fallo professionale impedisce agli argentini di continuare a giocare: giallo per la seconda linea e mischia a 5 metri. Il Sudafrica respinge la minaccia, ma gli argentini mantengono il possesso ed è Sanchez a inventarsi una serpentina che lo porta tutto solo fino al tuffo in meta (con trasformazione). Tre mete in nove minuti per un Sudafrica sotto choc, che prima dell’intervallo incassa anche il drop di Sanchez che vale il +20.
doppietta — E l’Argentina allunga ancora a inizio ripresa, sempre con le medesime modalità: attacchi profondi e veloci, offload precisi, fino a quando l’ovale arriva nelle mani dell’ala Ramiro Moyano, che va a schiacciare alla bandierina di sinistra. Per il Sudafrica sembra la fine, ma a rimetterlo in piedi arriva la meta di Lionel Mapoe: possesso mantenuto da Warren Whiteley e Aphiwe Dyantyi, poi la palla arriva a Willie le Roux, che va a trovare l’ala, alla sua prima meta in nazionale (Pollard trasforma). Gli Springboks devono però insistere per riaprirla e assediano i 22 metri, costringendo gli argentini a una serie di irregolarità: al 59’ però il fortino sembra crollare, dopo un lungo attacco al limite dei 5 metri che vede il pallone passare per le mani di de Klerk, Pollard, le Roux e Lukhanyo Am, il cui ultimo passaggio per il tuffo in meta di Dyantyi è però in avanti. La meta arriva però poco dopo e la firma ancora Mapoe, che sfonda alla bandierina su azione innescata da de Klerk. A -13 la partita non è ancora riaperta, ma nemmeno chiusa. Il Sudafrica infatti torna subito nei 22 avversari, ma prima si fa rubare una touche (Guido Petti), poi con de Klerk arriva a pochi centimetri dalla meta, ma perde palla e una clamorosa ripartenza di Cubelli addirittura da area di meta trasforma l’azione di difesa in un contrattacco che i sudafricani riescono a tamponare appena fuori dai propri 22. Al 77’ Petti ruba un’altra tocuhe a metà campo e il Sudafrica concede anche la punizione: Boffelli ci prova da 50 metri, ma va largo. Il Sudafrica prova a ripartire, ma perde subito palla e Sanchez si guadagna una punizione, che manda in touche ai 5 metri. Sul tempo che scade i Pumas cercano la meta, ma perdono palla in avanti: poco male, la vittoria ormai non è più in pericolo.