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"Cara Stefania...": Liberi e Uguali scrive alla consigliera leghista Pucciarelli In evidenza

Dopo le sue dichiarazioni su Laura Boldrini.

Cara Stefania, ti scriviamo e non per distrarci un pò come recitava una celebre canzone del grande Lucio Dalla.

 

Lo facciamo perchè abbiamo appreso della tua ennesima, appassionata invettiva contro l'Islam e contro Laura Boldrini, rea, secondo il tuo illustre parere da pugile intellettuale, di difendere chi ha nel proprio DNA la conquista, nonchè la sottomissione dei fedeli e dunque meritevole di essere “mandata via a calci nel sedere.”

Vedi, cara Stefania, a parte il fatto che, eventualmente, saranno gli elettori, dotati di matita copiativa, a mandare a casa Laura Boldrini e non calci nel sedere, il tuo ennesimo sfogo ci ha fatto tornare alla mente Karl Kraus: "Chi ha da dire qualcosa si faccia avanti e taccia" disse lo scrittore austriaco, rimproverando chi, durante gli orrori della prima guerra mondiale, anzichè riflettere sulla drammatica situazione, preferiva dar voce ad un fastidioso quanto dannoso chiacchiericcio.

Nessuno vuole negare il diritto di parola e di espressione, cara Stefania, lungi da noi, ma forse una Consigliera Regionale dovrebbe dare un certo peso alle proprie parole, specie se queste finiranno inesorabilmente per essere lette dai tanti giovani elettori che si appresteranno per la prima volta a prendere una decisione fondamentale per il loro futuro. E' questa l'educazione che vuoi impartire ai nostri giovani?

In un momento drammatico, dove il mondo è sconvolto dall'orrore insensato della guerra, causata da tutti, bianchi, neri, gialli, arancioni, quanto è utile gettare benzina sul fuoco? Nonostante il Codice di Hammurabi appartenga al passato, tu e il partito del vostro segretario Salvini, sembra quasi godiate nel vomitare insulti carichi di odio e vendetta. Eppure la storia dovrebbe averci insegnato che nessuna guerra ha messo fine ad alcuna guerra, checchè ne dica la vostra idola Oriana Fallaci, pace all'anima sua.

Probabilmente, cara Stefania, non hai mai letto alcuna riga di un grande scrittore contemporaneo, Tiziano Terzani, scomparso prematuramente, ahinoi, nel 2004. Chissà se nel frattempo avrai avuto la pazienza di ascoltarci, beh, in ogni caso ti segnaliamo allora un pezzo, tratto da “Lettere contro la Guerra”, testo che dovrebbe essere inserito nel circuito scolastico per la sua potenza intellettuale:

"L'immagine del terrorista che ora ci viene additata come quella del "nemico" da abbattere è il miliardario saudita che, da una tana nelle montagne dell'Afghanistan, ordina l'attacco alle Torri Gemelle; è l'ingegnere-pilota, islamista fanatico, che in nome di Allah uccide se stesso e migliaia di innocenti; è il ragazzo palestinese che con una borsetta imbottita di dinamite si fa esplodere in mezzo ad una folla. Dobbiamo però accettare che per altri il "terrorista" possa essere l'uomo d'affari che arriva in un paese povero del Terzo Mondo con nella borsetta non una bomba, ma i piani per la costruzione di una fabbrica chimica che, a causa di rischi di esplosione ed inquinamento, non potrebbe mai essere costruita in un paese ricco del Primo Mondo. E la centrale nucleare che fa ammalare di cancro la gente che ci vive vicino? E la diga che disloca decine di migliaia di famiglie? O semplicemente la costruzione di tante piccole industrie che cementificano risaie secolari, trasformando migliaia di contadini in operai per produrre scarpe da ginnastica o radioline, fino al giorno in cui è più conveniente portare quelle lavorazioni altrove e le fabbriche chiudono, gli operai restano senza lavoro e non essendoci più i campi per far crescere il riso, muoiono di fame? “

Il punto è questo, cara Stefania, e promettiamo di non assillarti più: chi è senza peccato scagli la prima pietra, occhio per occhio e il mondo diventa cieco. Poniamoci allora dal punto di vista dell’altro - noi con te lo abbiamo appena fatto – e scopriremo che il dialogo sarà la nostra unica via di salvezza.

Nella speranza che questo messaggio possa raggiungere anche il cuore e la mente del cattolico Sindaco Peracchini, vostro grandissimo sponsor, ti auguriamo una serena campagna elettorale, fatta di reali contenuti e non di violenti slogan.

I candidati spezzini di Liberi e Uguali.

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