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Dl Dignità, Bova (Calabria): 'Divieto pubblicità inutile contro Gap'

03 settembre 2018 - 10:09

Arturo Bova, presidente della commissione contro la 'Ndrangheta del Consiglio della Calabria, commenta a Gioconews.it le misure sul gioco del decreto Dignità.

Scritto da Fm
Dl Dignità, Bova (Calabria): 'Divieto pubblicità inutile contro Gap'

 


La conta degli effetti del decreto Dignità sul mercato del gioco è appena cominciata. E mentre gli operatori del settore cercano di capire come districarsi fra divieto di pubblicità e ulteriore aumento del Preu, anche la politica si interroga sulla portata di questo provvedimento.

Il tema, al centro di uno speciale pubblicato sul numero di settembre della rivista cartacea Gioco News (consultabile online a questo link) è oggetto anche di alcune domande che abbiamo posto ad Arturo Bova, presidente della commissione contro la 'Ndrangheta del Consiglio della Calabria e principale artefice della legge regionale sulla promozione della legalità che comprende anche alcune misure sul gioco. 

 

A suo modo di vedere, il divieto di pubblicità al gioco è una misura davvero valida per contrastare il Gap?
"Si tratta di una sola e semplice misura, di natura esclusivamente economica, e che dubito fortemente possa diventare la soluzione per il contrasto alla ludopatia. Di certo è un passo avanti e rappresenta un misura positiva che però, ribadisco, non credo sia la soluzione del problema né tantomeno uno strumento di prim’ordine. Secondo il governo, dunque, eliminando le quote dei bookmakers durante gli stacchi pubblicitari delle partite di calcio si spera di combattere questo incredibile e triste fenomeno? Poca cosa, credo. E smettiamola di chiamarlo gioco perché non socializza affatto e, anzi, contribuisce a distruggere la società. Dobbiamo intervenire per proteggere la salute pubblica tagliando l’offerta complessiva del gioco d’azzardo e destinando più risorse al trattamento del Gap".
 
 
Cosa risponde a chi ipotizza che i giocatori compulsivi continueranno a giocare, o, peggio, si potrebbero rivolgere a siti illegali?
"Penso che il rischio ci sia e vada considerato. La ludopatia è una dipendenza come tutte le altre: che sia illegale o meno, chi è dipendente andrà sempre e comunque alla ricerca delle droghe o dell’alcol. Per aiutare chi ne è affetto, e vale anche per i ludopatici, sono necessari supporti psicologi e sanitari costanti in grado di condurre le ‘vittime’ e le loro famiglie lungo tutto il percorso di recupero".
 
 
È d'accordo con l'aumento del prelievo erariale sugli apparecchi da gioco?
"Dipende sempre dal tipo di apparecchi di cui parliamo. Esistono slot machine in cui il giocatore è obbligato ad inserire di volta in volta monetine da un euro e altre slot che consentono anche il versamento di banconote per ogni giocata. Vien da sé che parliamo di apparecchi molto diversi e che, evidentemente, possono causare danni - di natura economica ma non solo – molto diversi. Al di là di tutto il Preu va bene solo nella misura in cui le somme incassate vengono destinate al contrasto e alla prevenzione del Gap: sarebbe questa la giusta risposta da dare ai cittadini".
 
 
Quali dovrebbero essere i punti essenziali dell'annunciata riforma generale dal comparto annunciata dall'Esecutivo in fase di conversione in legge del Decreto Dignità?
"Servirebbe un intervento forte e mirato su tutto il gioco d’azzardo e il contrasto alla ludopatia. In Calabria lo abbiamo fatto con la legge 9/2018, la cosiddetta legge anti ‘ndrangheta, di cui sono promotore e che prevede diverse misure per il contrasto alla ludopatia. All’articolo 16, ad esempio, tra gli ‘Interventi per la prevenzione dell’usura connessa al gioco d'azzardo patologico’ avevamo già previsto al comma 7 il divieto di qualsiasi forma di pubblicità sul territorio. E non solo. Perché a questa abbiamo affiancato altre – e ritengo più importanti – misure per il contrasto alla ludopatia: il limite di apertura di 8 ore giornaliere per tutti i locali in cui sono presenti slot; il divieto di collocazione degli apparecchi da gioco in locali che si trovino ad una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, inferiore a 300 o 500 metri (a seconda del numero di abitanti), da luoghi sensibili quali scuole, chiese, bancomat, etc…; l’avvio del Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico grazie alle risorse previste dal Fondo per il gioco d'azzardo patologico (Gap). Credo di non sbagliare se dico che la legge voluta dal Consiglio Regionale della Calabria abbia più dignità. Molta di più".
 
 
Che competenze chiede per gli enti locali?
"A mio modo di vedere agli enti locali non servono competenze ma strumenti. E lì dove è carente la legislazione nazionale possono essere le Regioni ad intervenire. Come ho spiegato, in Calabria abbiamo fatto un grande passo in avanti con la legge anti ‘ndrangheta. Spero solo che anche le altre amministrazioni regionali possano seguire la rotta e mettere in campo strumenti simili e comunque efficaci".

 

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