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Veneto, De Carlo (FdI): 'Cambiare la legge regionale sul gioco'

11 aprile 2019 - 10:59

Il deputato di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, attiva consiglieri regionali veneti per modificare legge sul gioco dopo sentenza del Tar su sala slot di Belluno.

Scritto da Redazione
Veneto, De Carlo (FdI): 'Cambiare la legge regionale sul gioco'

“Attiveremo subito i nostri consiglieri regionali per modificare la legge sul gioco d'azzardo. I comuni devono avere tutte le armi possibili per contrastare questa piaga”.

L'annuncio è del deputato e commissario veneto di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, all'indomani della sentenza del Tar Veneto che ha concesso l'apertura di una sala slot nelle vicinanze di un bancomat, nella zona artigianale di Belluno, nonostante il regolamento comunale lo vieti.

Una prescrizione che però non rientra nella legge regionale sul gioco vigente, punto che ha spinto i giudici amministrativi ad accogliere il ricorso della sala, con grande disappunto del sindaco di Belluno, Jacopo Massaro

 


Sulla questione, una decina di giorni fa si era attivato anche il circolo Città di Belluno di Fratelli d'Italia, interrogando il sindaco proprio sulla mancata attuazione in questo caso del regolamento comunale.

È necessario sanare la norma, inserendo anche gli sportelli bancomat tra i luoghi sensibili nella legge regionale, tanto più se, come afferma il sindaco Massaro, questi sono evidenziati come un problema anche dal Servizio Dipendenze della Ulss”, aggiunge De Carlo.

“Quella del gioco d'azzardo è una vera piaga per il territorio provinciale, in continuo aumento, e questo lo testimoniano anche i numeri del Bellunese”, ricorda il consigliere.
Le persone dipendenti da gioco e seguite dal Servizio Dipendenze dell’Ulss 1 Dolomiti sono circa una settantina; nel 2017, il volume totale delle giocate è stato superiore ai 260 milioni di euro, pari a oltre 1200 euro pro capite, superiore alla media regionale e nazionale. L'età media dei giocatori si attesta intorno ai 59 anni per le donne e ai 51 per gli uomini: “Non parliamo quindi di ragazzini, ma di persone che magari hanno anche la responsabilità di una famiglia. Dobbiamo fare di tutto per aiutare loro, i loro familiari e le nostre comunità, sulle quali ricadono i costi anche sociali di queste dipendenze, iniziando con l'allargare il bacino dei luoghi sensibili così da rendere meno accessibili le tentazioni”, conclude De Carlo.
 

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