Come si mangia un dolce di Massari? Chiedetelo ad Aranzulla

Fine settimana bresciano per il divulgatore più famoso del web, tra l'inaugurazione di un negozio e un salto in pasticceria
Salvatore Aranzulla da Massari - Foto tratta da Facebook
Salvatore Aranzulla da Massari - Foto tratta da Facebook
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Ha partecipato all’inaugurazione di un negozio di informatica in città e poi ha fatto un salto da Iginio Massari, con tanto di foto sorridente davanti ai dolci del pasticciere più famoso d’Italia. 

Fine settimana bresciano per Salvatore Aranzulla, l’uomo che a tutti è capitato prima o poi di incontrare in internet. Niente app di dating: nel suo caso è l’erudizione 2.0 ad attirare le ricerche online. Sul suo sito ti spiega praticamente ogni cosa abbia a che fare con le tecnologie informatiche, partendo dai problemi più semplici tipo «Come connettersi a Internet» o «Come collegare una stampante», a questioni più complesse. 

È un divulgatore, partito mandando i suoi testi agli amici e finito per gestire un blog da due milioni di euro all’anno di fatturato, aranzulla.it, oltre alle collaborazioni varie. Ventisette anni, catanese, Aranzulla può essere considerato l’equivalente nerd di Piero e Alberto Angela: un’icona, insomma, che ha costruito il suo successo con una divulgazione chiara, semplice, che non ti fa sentire ignorante (anche se lo siamo tutti, chiaro) e aggiorna di continuo le domande a cui rispondere. Con i suoi tutorial è arrivato lo scorso anno a raccogliere 14 milioni di utenti sul blog, con 25 milioni di pagine viste. Numeri che fa fruttare con la pubblicità, i classici banner, o le affiliazioni, prodotti o servizi segnalati agli utenti (con una percentuale sulle vendite).

Ma poi, come si diventa Salvatore Aranzulla? Potete chiederglielo, se volete, al Salvatore Aranzulla Day, organizzato a Roma il 20 aprile prossimo. Sono in programma lezioni del tipo «come rendere il proprio sito internet di successo», con tutte le strategie, si legge nella presentazione, che stanno alla base del «metodo Aranzulla». E poi gli aneddoti sulla sua storia, professionale e non, come quella volta che pianse perché i genitori non volevano comprargli il computer. Mitologia pura, anche se 2.0.

 

 

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