Italia e Estero

I fuori programma del Papa: il bacio e la visita ai malati

Il Santo Padre ha abituato i fedeli a gesti forti e simbolici e tra ieri e oggi ne ha dato un altro saggio
Il papa Francesco bacia i piedi dei rappresentanti del Sudan - Foto Afp
Il papa Francesco bacia i piedi dei rappresentanti del Sudan - Foto Afp
AA

Forte, commuovente e simbolico. È il gesto che ieri papa Francesco, al termine del suo discorso ai leader del Sud Sudan invitati in Vaticano, ha compiuto. Il Santo Padre si è inginocchiato e ha baciato i piedi al presidente Salva Kiir Mayardit, ai vicepresidenti designati Riek Machar Teny Dhurgon (capo dell'opposizione), Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng De Mabio, vedova del leader John Garang. Visibilmente sorpresi tutti i presenti. Un segno fuori dal comune, dal profondissimo richiamo evangelico, per invocare l'impegno dei leader sud sudanesi per la pace.  

Ma il bacio ai piedi non è l’unico gesto fuori programma che Papa Francesco ha messo in atto. Nel pomeriggio di oggi, in una nuova iniziativa per i suoi «Venerdì della Misericordia», il papa ha lasciato a sorpresa il Vaticano ed è andato in visita in un centro per malati di Alzheimer a Roma. Si tratta del Villaggio Emanuele alla Bufalotta, nella periferia nord della Capitale. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto con stupore dai residenti e dal personale, nel cortile del Villaggio. Francesco ha salutato tutti i presenti, scambiando con ciascuno di loro alcune parole di conforto.

 

La presenza del Papa è stata vissuta da tutti come un dono e un momento di gioia. Francesco, con questa visita - spiega la Sala stampa vaticana -, «ha voluto rivolgere la Sua attenzione alle condizioni di esclusione e di solitudine che una malattia come il morbo di Alzheimer rischia di generare nelle persone lasciate spesso sole dalla società, creando nei familiari un forte disorientamento, disagio e sofferenza Il progressivo aumento delle aspettative di vita richiama anche una maggiore consapevolezza e rispetto delle necessità e della dignità di chi vive su di sé questa malattia e di chi si trova accanto al malato».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia