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Luca e Michele, i fratelli d’Italia fanno volare la Germani

Fratelli Vitali: il play è già primo nella classifica degli assist La guardia-ala è il miglior tiratore da 3 punti
Insieme. Luca e Michele Vitali, bolognesi di San Giorgio di Piano
Insieme. Luca e Michele Vitali, bolognesi di San Giorgio di Piano
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Tre giornate e il loro nome è già in vetta alle classifiche. Come quello della Germani, Re Leone del campionato. Loro, i fratelli d’Italia, Luca e Michele Vitali, sono un fattore in questo favoloso inizio di Brescia.

Il play, dopo la splendida scorsa stagione, rischia di non fare nemmeno più notizia tanto ha abituato bene da queste parti. La guardia-ala sta invece «semplicemente» riannodando quel filo che si era spezzato il 6 marzo scorso con l’infortunio di Capo d’Orlando. Assist-man. Dopo aver vinto nella scorsa stagione il titolo di miglior passatore, Luca Vitali è di nuovo in testa alla classifica degli assist. Ed è anche sopra media: l’anno scorso il regista cresciuto consumando i vhs di Magic Johnson e imparando da calibri come Rigaudeau, Vanterpool e Stefanov, aveva chiuso a 7.1. Quest’anno è già a 7.7. A Pesaro gli assist furono 4, conAvellino 11, a Trento 8. L’anno scorso per due volte (contro la «sua» Cremona e Pesaro) toccò quota 19 (record all time in Italia) adesso comanda davanti a Diante Maurice Garrett di Torino (7 assist di media), Ronald Moore di Pistoia (6) e Scott Bramforth di Sassari (5). Luca Vitali sta dimostrando di avere anche una saldezza di nervi non banale.

Erano in tanti a temere che la mancata convocazione per gli Europei gli potesse togliere morale e fiducia. Niente di più sbagliato. A 31 anni sa che ci sono anche questi momenti e se il feeling con Messina non è mai scoccato (al di là delle frasi di rito del ct secondo il quale «chiamarlo per fare il secondo o terzo play non aveva senso») non è un dramma. Fa parte della cultura dello sport: bisogna anche saper accettare le delusioni.

Lui l’ha fatto legandosi per altri due anni a quella Germani che nell’estate del 2016 ha deciso di puntare su di lui quando pure le voci sul suo conto non erano positivissime tra il problema al piede e un carattere definito eufemisticamente «impegnativo».

A Brescia Luca Vitali si è fatto amare, apprezzare, coccolare. Braglio, Bonetti e gli sponsor stravedono per lui. I tifosi idem. Per non parlare di coach Diana, che ha stretto con il suo playmaker un rapporto da filo doppio, lasciandogli ogni tanto anche piena libertà sugli schemi da chiamare. Cecchino.

Se Luca Vitali è già in testa alla classifica degli assist, suo fratello Michele è il miglior tiratore da 3 punti dopo 120’ di gioco. Con una favolosa percentuale del 63.6% (7/11) precede l’avellinese Wells, il sassarese Spissu e il veneziano Bramos (tutti a quota 55.6% per un totale di 5/9). Il figlio di Roberto e Anna, ex giocatori di B e A2 con Ozzano e Libertas Bologna, dopo gli 8 punti realizzati a Pesaro, si è scatenato conAvellino (19) e Trento (16). Diana ripone grande fiducia in «Vitalino» al punto dall’averlo lasciato in campo finora più di tutti gli altri: 33’ nelle prime due giornate, 31’ nel blitz del PalaTrento. Michele in questo inizio di stagione ha la mano morbida e calda anche da 2 (8/16) e ai tiri liberi (6/7).

Nel quintetto base un posto per lui è normale ci sia sempre, a maggior ragione dato che David Moss non è ancora al top della forma. L’infortunio allo scafoide è un ricordo e definirlo primo violino di questa Germani non è affatto un azzardo.

Oggi intanto per i fratelli Vitali potrebbe essere una giornata campale. Il ct azzurro Meo Sacchetti dovrebbe ufficializzare la lista dei 24 per le prime due partite delle qualificazioni ai Mondiali 2019: si comincia il 24 novembre al PalaRuffini di Torino contro la Romania. Luca e Michele sognano di poter tornare insieme anche in azzurro. Posti ce ne sono, considerato che oltre agli Nba Belinelli e Gallinari non possono essere convocati nemmeno Datome, Melli e Hackett mentre Milano dovrebbe concedere solo un paio dei giocatori impegnati con i biancorossi in Eurolega. Luca e Michele sono tra le cose più belle di questo inizio di stagione. Vestirsi di azzurro appare quindi un epilogo naturale.

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