"Su di te sia pace": al volo delle colombe è il grido che si innalza dalla Basilica di San Nicola

di LUIGI LAGUARAGNELLA - “Non c’è alternativa alla pace”. Lo dice papa Francesco al termine del dialogo avvenuto all’interno della Basilica di San Nicola insieme ai circa venti patriarchi delle chiese ortodosse e delle chiese cristiane d’Oriente. Al termine della tavola rotonda all’interno dell’edificio romanico i leader religiosi sono usciti sul sagrato per leggere il messaggio finale di questa giornata storica che ha visto riunite diverse confessioni religiose.

Al grido “unità” e “pace” dei fedeli, papa Francesco, partendo da Cristo, ha annunciato il valore della presenza dei cristiani in Medio Oriente: “La presenza dei cristiani in Medio Oriente sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Cristo. Egli non impugna la spada, ma chiede ai suoi di rimetterla nel fodero”.

Allo stesso tempo, per il pontefice e i patriarchi, anche la Chiesa deve mettere nel fodero le logiche di potenza, di guadagno. Si riferisce ancora a Cristo: “La buona notizia di Gesù, giunta nelle terre del Medio Oriente, ha conquistato il cuore dell’uomo perché non legata ai poteri del mondo, ma alla forza inerme della croce”.

Il dialogo avvenuto a San Nicola è stato fraterno, un segno di unità e di incontro che come afferma Francesco “vanno cercati sempre senza la paura della diversità”. E poi il forte monito: “Così pure la pace: va coltivata anche nei terreni aridi delle contrapposizioni, perché oggi, malgrado tutto, non c’è alternativa possibile alla pace, ma la volontà reale di ascolto e di dialogo. Noi ci impegniamo perché all’ostentazione minacciosa dei segni del potere subentri il potere dei segni speranzosi”.

Il tono del Santo Padre diventa sempre più incisivo quando incomincia a riferirsi a quelle situazioni che minano la pace. Implicitamente sono riferimenti alle scelte politiche di molti paesi: “Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti! Basta alle occupazioni di terre che lacerano i popoli! Basta al prevalere delle verità di parte sulle speranze della gente! Basta usare il Medio Oriente per profitti estranei al Medio Oriente!”.

Fa riferimento alle guerre, al commercio di armi e soprattutto, prima del volo delle colombe da parte di alcuni bambini, chiede la pace proprio per questi ultimi, quasi a voler lasciare ai fedeli presenti e a tutto il mondo un esame di coscienza: “La speranza ha il volto dei bambini. In Medio Oriente, da anni, un numero spaventoso di piccoli piange morti violente in famiglia e vede insidiata la terra natia, spesso con l’unica alternativa di dover fuggire. Questa è la morte della speranza. Gli occhi di troppi fanciulli hanno passato la maggior parte della vita a vedere maceri anziché scuole, a sentire il boato sordo di bombe anziché il chiasso festoso dei giochi. L’umanità, vi prego, ascolti il grido dei bambini, la cui bocca proclama la bocca di Dio. E’ asciugando le loro lacrime che il mondo ritroverà la dignità”.

Insieme a lui poi l’intera piazza ha urlato “Su te sia pace” ripetutamente, mentre ventuno colombe volavano e papa Francesco con i patriarchi salendo sul pulman scoperto concludevano questa giornata dal bel respiro di unità e speranza che ha reso Bari oltre che un ponte, anche “arca di pace”.
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