Blasi: "Inaccettabili le sparate di Pierre Moscovici contro l’Italia"

BARI - Nota del consigliere regionale del Pd Sergio Blasi. “Non c’è niente di meglio, per la retorica sovranista e populista di Lega-M5s, che un commissario europeo con delega agli affari economici come Pierre Moscovici che esprime giudizi che non gli competono sul governo italiano (da lui definito “xenofobo”), che suonano ridicoli ancor prima che inopportuni. E non c’è niente di peggio per la sinistra italiana che sentirsi esonerata dal prendere posizione contro certe uscite insopportabili, che denunciano una grave mancanza di rispetto nei confronti di un paese fondatore ed evidenziano tutti gli attuali limiti di coesione politica dell’Ue. Credo per tornare a essere credibile agli occhi dei suoi elettori la sinistra, invece di prospettare improbabili fronti progressisti da Macron a Tsipras, dovrebbe partire da un’opposizione seria all’attuale governance europea. E’ inaccettabile lasciare campo libero su questo tema alla retorica sovranista e populista, contribuendo a far degradare il dibattito sull’Europa in un referendum senza capo né coda tra favorevoli e contrari. Sarebbe lo scenario peggiore a cui possiamo ambire alla vigilia del delicato confronto sulla manovra di bilancio. Un confronto che rischia di trasformarsi in una palude per Bruxelles e in un trampolino di lancio per la Lega, il M5s e tutti i populisti e i sovranisti del Vecchio Continente. Ora, Salvini e Di Maio stanno evidentemente provocando l’Ue costruendo una cortina di confusione intorno alla manovra quasi puntino a farsela bocciare. I commissari europei non possono e non devono più permettersi giudizi impropri di puro stampo politico e Pierre Moscovici dovrebbe prendere in seria considerazione l’ipotesi di concentrarsi sul lavoro per cui è pagato, che è quello di vigilare sui conti dell’Ue e degli stati membri. E di farlo seriamente, rendendosi arbitro credibile agli occhi dei suoi interlocutori italiani, che non aspettano altro che scaricare addosso all’Ue la responsabilità di una possibile bocciatura della ‘manovra del popolo’”.

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