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15 Novembre 2018 - 10:36
Elisa Benedetto e Fabrizio Dassano curatori dell’evento
Il convegno internazionale sulla Grande Guerra ‘La Conservazione della memoria lontano dai campi di battaglia, che ha visto Azeglio protagonista per la due giorni del 3 e 4 novembre, si è concluso superando le aspettative di tutti, in primis degli organizzatori.
“E’ stato un convegno memorabile: due giorni emozionanti con relatori provenienti da Roma, Trieste, Torino, Valle d’Aosta, Piemonte e Slovenia che hanno trovato, come tutti noi, una straordinaria accoglienza al castello d’Harcourt di Azeglio e un pubblico superiore alle attese affezionato alla storia”, hanno commentato i curatori Fabrizio Dassano, Elisa Benedetto e Dario Zara. Tra gli interventi più seguiti nella suggestiva location, quello di Gianni Oliva, storico ed ex assessore alla cultura della Regione Piemonte che ha tracciato le linee essenziali che hanno caratterizzato il conflitto mondiale - spaventoso in termini di numeri di morti - ricordando il valore dell’interpretazione storica e della coltivazione di una memoria collettiva d’Europa. Oliva non ha dimenticato, inoltre, di sottolineare l’importanza storica e la bellezza dello stesso castello d’Harcourt, ricordando la celebre frase attribuita a Massimo d’Azeglio “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani!”.
Non hanno deluso le aspettative nemmeno gli attesi interventi dello sloveno Želiko Cimpri e del triestino Lucio Fabi. Il primo ha condiviso la toccante testimonianza della costruzione di un museo - diventato prestissimo di fama mondiale - a Caporetto, oggi Kobarid, , dopo la caduta del regime jugoslavo.
Lucio Fabi - affermato scrittore che vanta oltre cento pubblicazioni - invece, si è occupato di “Visioni di guerra: cinema e fotografia tra storia e propaganda”, proponendo al pubblico la
proiezione di un frammento del documentario curato dallo stesso Fabi con Gianpaolo Penco costruito montando le pellicole girate dagli operatori dei servizi cinematografici degli eserciti in lotta sul fronte italo-austriaco del 1915-’18.
Tra i numerosi interventi, non sono infine mancati quelli dei due rappresentanti dei partner che hanno supportato l’iniziativa: Rosalba Pennisi, vicepresidente di Artev, e Lucia Mongiano, preside del Liceo ‘Carlo Botta’ d’Ivrea.
Entusiasti di come il convegno si sia svolto, gli organizzatori pensano già al futuro: “Replicheremo l’esperienza il prossimo anno, ma il tema cambierà. Stiamo pensando di incentrare le conferenze su un personaggio uscito dalla Grande Guerra che ha influito molto sugli anni a venire; a tal proposito abbiamo già attivato i contatti per una collaborazione con l’Università di Lugano”.
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