CHIVASSO. Dalla “Soffitta di Pippo” al suo primo libro

Un titolo forte, provocatorio. Una storia avvincente basata su veri dati storici. E’ il nuovo libro di Giuseppe Bosco ad avere queste caratteristiche. Si chiama “Il pedofilo di dio”: “dio” volutamente scritto in minuscolo per rimarcare il significato di un Dio falso e corrotto come quello dei sacerdoti pedofili. Giuseppe Bosco sino a 17 anni fa circa, abitava a Chivasso e aveva una attività commerciale in via del Collegio “Si chiamava “La soffitta di Pippo” e vendevo artigianato artistico” spiega. Ora vive a Stroppiana, e porta avanti, oltre al suo lavoro di lettore dei contatori, la passione per la scrittura. Aveva esordito nel 2014 con “Il barbone intellettuale”, pubblicando gratuitamente con la casa editrice Epsil di Roma. Ora è tornato sulla scena letteraria con “Il pedofilo di dio” che ha già venduto tra le sessanta e le settanta copie su Amazon. “Questa volta ho scelto l’auto pubblicazione, e mi sono trovato bene così, perché con le conoscenze che ho è facile vendere online”. Il libro racconta la storia di Samuele, che da bambino abbandonato in un orfanotrofio, quando cresce, studia come seminarista in una scuola per sacerdoti. Lì conosce tutti gli orrori della pedofilia: nei seminari viene importunato da un sacerdote. La curiosa svolta avviene quando il protagonista, da vittima si trasforma in carnefice. “E’ comunque un personaggio molto amato dai lettori perché si interroga costantemente su sé stesso, sui suoi atti e su quello che compie. Il finale non lo racconto. Per chi vorrà leggerlo, il libro è acquistabile su Amazon.” La storia si svolge dapprima a Torino, per poi spostarsi sul Lago d’Orta. “Quasi tutte le storie che ho raccolto sono tratte da storie vere”.