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CHIVASSO. 'Ndrangheta: Panamera, non c'è locale 'bastarda'

CHIVASSO. 'Ndrangheta: Panamera, non c'è locale 'bastarda'

'ndrangheta

La banda sgominata nel 2015 con l'operazione 'Panamera' nella zona di Chivasso (Torino) non è riconducibile alla 'ndrangheta. Lo scrive il giudice Riccardo Ricciardi, del tribunale di Torino, motivando le undici condanne (a pene comprese fra i cinque anni e otto mesi e i sei mesi di reclusione) inflitte in primo grado nell'ottobre del 2018. L'inchiesta riguardava una serie di episodi - a cominciare da quattro ferimenti a colpi di pistola per passare alle estorsioni, all'incendio di auto, agli spari contro i negozi - a Chivasso e in numerose località del circondario fra il 2012 e il 2015. L'ipotesi della procura è che fosse all'opera una cosiddetta 'bastarda', locale di 'ndrangheta non ancora riconosciuto dalla 'casa madre' del Crimine di Polsi, che tentava di approfittare del vuoto di potere creato dagli arresti scattati con le operazioni Minotauro e Colpo di Coda. Il giudice si è detto di diverso avviso: anche se gli imputati provengono "da famiglie inserite in un contesto mafioso legato alla 'ndrangheta", non risulta che siano stati coinvolti in indagini precedenti, né che siano stati sottoposti a riti di affiliazione e nemmeno che fossero conosciuti di boss attivi nelle stesse località del Torinese. Non sono emerse, inoltre, collusioni con il potere politico, infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale, dimostrazioni di "assoggettamento del territorio" attraverso la "forza intimidatrice" propria delle gang mafiose. Fra le parti civili, il comune di Chivasso ha ottenuto il diritto a un risarcimento.
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