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22 Febbraio 2018 - 16:40
Nervi a fior di pelle nella maggioranza del sindaco Claudio Castello. A nemmeno un anno dalle elezioni, il gruppo che sostiene il primo cittadino scricchiola, vacilla, sbanda paurosamente. Come ieri mattina.
Ci si sopporta poco, e a fatica. Tanto in Giunta, quanto in Consiglio comunale. Il leitmotiv che circola nei corridoi di Palazzo Santa Chiara e che da qualche settimana si rincorre nei tam tam sotto i portici di via Torino è quello che si dice di una squadra non in salute: “questi non arrivano alla fine dell’anno”.
Visto e considerato che di anni ne mancano quattro alla conclusione del mandato, c’è di che preoccuparsi. Che ci fossero frizioni tra le liste civiche che sostengono la maggioranza e i partiti si sapeva da mo’. Non è un mistero che la Giunta sia un crogiulo di anime non proprio compatibili, tra chi si prende un po’ troppo sul serio, chi si prende simpaticamente a “nomignoli” e chi non si prende proprio.
Lo sanno anche i muri e i quadri della galleria di Palazzo Santa Chiara che tra gli assessori il feeling è massimo tra i “laureati”, Claudio Moretti e Chiara Casalino, il dottore e la dottoressa, entrambi in quota Pd, così come tra il sindaco Claudio Castello e il suo braccio destro, oltre che imprescindibile consigliere, Pasquale Centin, anche lui del Pd. Non c’azzeccano nè con gli uni, nè con gli altri, invece, Domenico Barengo, l’assessore di “Liberamente” troppo mite e schivo, e la vice sindaco Tiziana Siragusa, “nonna Titta”, espressione dei compagni di Rifondazione, del marito Giovanni Mastroleo e, fino a qualche tempo fa, di un po’ troppe associazioni culturali.
Se in Giunta si sta insieme un po’ con la colla, in Consiglio comunale non è che si stia tanto meglio. Anzi. Le “frizioni” qui sono vere e proprie litigate.
Sarà che la campagna elettorale stressa, sta di fatto che ieri mattina, durante la commissione Affari Generali, sono volati stracci, paroloni e urla sentite per tutto il corridoio del primo piano di Palazzo Santa Chiara tra Alfonso Perfetto e Giovanni Scinica. Colleghi di maggioranza, ma anche di partito (Pd). La causa della lite, consumatasi sotto gli occhi attoniti dei consiglieri della commissione e pure del presidente del Consiglio Gianni Pipino, è banalissima. Una quisquiglia. Mentre la commissione era riunita - con Scinica a sostituire Cristina Peroglio - Perfetto ha aperto la porta della sala, ha visto Scinica ed ha sbottato: “Ma basta! Sono stufo!”. Ha sbattuto i tacchi mentre Scinica l’ha inseguito per il corridoio, per un faccia a faccia tutt’altro che cordiale. “E’ ora di finirla, fate tutto senza coinvolgerci, ci tenete all’oscuro di ogni iniziativa!”, avrebbe gridato Perfetto. Portavoce, lui, dei nuovi del Pd che, evidentemente, non quagliano con i senior. Per Castello, un’altra gatta da pelare...
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