AGGIORNAMENTI
Cerca
10 Aprile 2018 - 14:50
CasaPound ritorna al mercato di Chivasso e scoppia un caso politico a Palazzo Santa Chiara.
“Perché il sindaco Claudio Castello non fa rispettare le regole?”. A puntare il dito contro l’amministrazione sono i due esponenti del Movimento 5 Stelle seduti in Consiglio comunale, Marco Marocco e Fabio Cipolla.
Il motivo è semplice e l’obiezione l’aveva già sollevata l’Anpi oltre un mese fa, in occasione del primo sit in di CasaPound.
“A dicembre 2017 in Consiglio comunale abbiamo votato un ordine del giorno per deliberare di vietare gli spazi pubblici ad associazioni e soggetti che presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale”, denunciano i 5 Stelle.
Perché Castello se ne lava le mani, come Ponzio Pilato? Perché non applica quell’ordine del giorno alle manifestazioni di CasaPound?
In Consiglio, certamente, il sindaco dovrà chiarire.
Sulla vicenda incalza anche il consigliere comunale Matteo Doria di Amo Chivasso e le sue frazioni: “Come centrodestra sono anni che portiamo avanti questa lotta contro i parcheggiatori abusivi. Le forze dell’ordine dovrebbero esserci per reprimere il fenomeno dell’accattonaggio abusivo e non per chiedere i documenti a chi porta alla luce il problema”.
Gli attivisti del partito della tartaruga frecciata sabato mattina sono tornati al mercato di piazza d’Armi per proseguire la loro lotta contro i posteggiatori abusivi. Una presenza autorizzata dalla Questura dopo l’episodio di un mese fa, il sabato precedente il week end delle elezioni, quando tredici militanti erano stati denunciati per il blitz antiposteggiatori non autorizzato e la presunta aggressione ad un parcheggiatore abusivo di colore.
“I chivassesi continuano a subire le angherie di questi individui che non solo chiedono soldi senza reale motivo a chi parcheggia nei pressi del mercato ma, in pieno stile mafioso, seguono, minacciano e importunano chi si rifiuta di pagare questo vero e proprio pizzo”, spiega Matteo Rossino, responsabile provinciale del movimento.
“Basta parlare coi commercianti e gli abitanti della zona per capire quanto la presenza di questi individui con atteggiamento mafioso metta in crisi l’economia di questa cittadina: macchine danneggiate, insulti - specie verso le donne sole - portano ad un drastico calo del commercio della zona” incalza Marco Racca, coordinatore regionale del movimento della tartaruga frecciata, che prosegue: “L’amministrazione di Chivasso non prende provvedimenti verso questi delinquenti ma le autorità denunciano chi difende i cittadini in maniera assolutamente non violenta”. La presenza di CasaPound ha mobilitato un imponente spiegamento di forze dell’ordine. A controllare l’area mercatale c’erano, infatti, pattuglie a piedi di vigili urbani, di carabinieri oltre a militari del “Battaglione Mobile” e agenti in borghese della Digos.
Insomma, una task force come non s’era mai vista da queste parti. I chivassesi pare non abbiano accolto male la novità. “Siamo contenti che ci siano le forze dell’ordine. Ci sentimo più sicuri. Questo controllo scoraggia i parcheggiatori abusivi. Nei giorni scorsi ci siamo trovate l’auto rigata...” : spiegano Filippa e il marito Gaetano, che ogni sabato mattina si recano al mercato. Più equilibrato, invece, il pensiero di Angela, anche lei tra i banchi del Foro Boario: “Mi piacerebbe respirare maggiore serenità. Ci vogliono le divise anche se mi sembra di essere ritornati ai tempi degli anni di piombo”.
Rozzino-Bucci
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550
Contributi incassati nel 2023: Euro 279.698,37. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70.
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.