Papa Francesco difende il ruolo delle Province, che nascendo "dall'aggregazione di territori con un tessuto storico e culturale omogeneo" restano un "necessario polo amministrativo, pur nel mutare delle caratteristiche, dei poteri specifici e delle diverse modalità di scelta dei suoi amministratori". E ne incoraggia il loro futuro come "presidio e centro propulsore di una mentalità che sappia porsi l'obiettivo di uno sviluppo veramente sostenibile". Ricevendo nella Sala Clementina l'Unione Province d'Italia, il Pontefice mette quindi al centro dell'azione dei pubblici poteri, proprio in rapporto ai bisogni delle comunità locali, quelli che sono compiti specifici delle Province, la messa in sicurezza del territorio, delle scuole, delle strade, contro i disastri determinati dall'incuria o dalla mancanza di risorse. "Per un effettivo miglioramento della qualità della vita, per evitare possibili drammi e i loro enormi costi umani ed economici, conseguenza dell'incuria o di imprevidenza, e per assicurare durature prospettive di sviluppo sostenibile - afferma il Papa -, è necessario considerare l'opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell'ambiente come una delle questioni centrali alle quali riservare tutta l'attenzione che merita e richiede". L'obiettivo è "assicurare che le condizioni ambientali del territorio come quelle delle strade e delle scuole non si deteriorino per trascuratezza, per mancanza della necessaria manutenzione, per indolenza nell'adottare i provvedimenti indispensabili ad evitare il degrado ambientale o strutturale ed i pericoli che a questo sono connessi". Alla base di questa azione, Francesco pone "una capacità progettuale, un costante impegno e un'adeguata disponibilità delle risorse necessarie", ma anche "una più acuta e consapevole sensibilità ambientale", sia tra i cittadini che nelle istituzioni, avvertendo sempre di più "l'importanza della cura della casa comune intesa in tutti i suoi risvolti". "Ciò consentirà - suggerisce - anche di individuare maggiori mezzi da destinare alla cura del territorio e alla manutenzione degli edifici, vedendo in questo non tanto un onere da sopportare, ma piuttosto un'occasione di sviluppo concreta e reale". "Voi ben sapete - indica il Pontefice - la rilevanza che assume per il bene comune l'implementazione di progetti e di politiche che, anziché favorire l'abbandono o il saccheggio del territorio, sono finalizzate a una sua attenta cura e a metterne in luce potenzialità e specifiche caratteristiche", senza tuttavia "dare il via a stravolgimenti ambientali o allo sfruttamento indiscriminato di risorse paesaggistiche e storico-ambientali". "Voi ben conoscete l'importanza di scuole e strade sicure per il regolare procedere della vita civile e come indispensabile sfondo di ogni ordinato sviluppo", aggiunge. "Voi conoscete - è la sua conclusione - quanto consistente possa essere il risparmio e il conseguente vantaggio economico per una comunità se essa trova la saggezza di investire denaro e risorse umane per prevenire dissesti, disfunzioni e degrado". Al termine il presidente dell'Upi Michele De Pascale definisce quelle del Papa "parole che ci hanno riempito di coraggio": l'incontro, commenta, "ci dà nuova forza per proseguire, rispondendo all'invito del Santo Padre a presidiare la cura della Casa Comune e garantire l'opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell'ambiente ponendo questo come una delle questioni centrali della nostra missione di governo".
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