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CREMONA. Di Maio in tour al nord, 'M5S è stabilità per Italia'

CREMONA. Di Maio in tour al nord, 'M5S è stabilità per Italia'

Luigi di Maio

Conferma i contatti con gli investitori stranieri e anzi annuncia un tour nelle capitali europee per rassicurarne altri sulla "stabilità" che arriverebbe con il M5s; svela che i grillini puntano a reintrodurre l'art 18; pronostica che saranno i cinque stelle ad avere l'incarico dopo il voto, come primo partito e senza alleanze. E pretende le scuse di Renzi e Boschi su Banca Etruria. Il lungo tour nelle province lombarde serve a Luigi Di Maio per farsi conoscere meglio in un Nord che può rivelarsi decisivo alle prossime elezioni politiche e che finora è stato poco generoso in termini di voti. In ogni tappa, il candidato premier del Movimento 5 Stelle sta offrendo un messaggio rassicurante, nella convinzione che toccherà al M5s "l'incarico di governo, come primo partito". e senza alleanze. E davanti al ponte sbarrato di Casalmaggiore, sul Po, che divide da mesi la provincia di Cremona da quella di Parma in attesa dei lavori di messa in sicurezza, Di Maio sostiene che il M5S è una "occasione di stabilità, non di instabilità per l'Italia". Messaggio non solo per i giornalisti o per gli elettori, ma soprattutto per gli investitori internazionali, che potrebbero diventare essenziali se Di Maio arriverà a Palazzo Chigi la prossima primavera. "Carla Ruocco, Carlo Sibilia e Laura Bottici hanno incontrato alcuni investitori stranieri - conferma l'aspirante presidente del Consiglio -: bene, noi dobbiamo andare a incontrare tutti, a raccontare chi siamo e vincere la demonizzazione che è stata fatta su di noi. In questa fase è importante far capire che noi siamo occasione di stabilità, non di instabilità per l'Italia. Io andrò a incontrare a Londra, Parigi, Berlino, investitori stranieri perché voglio portarli qui a fare investimenti in Italia". Secondo Di Maio, infatti, "l'instabilità la porteranno le ammucchiate". Ma, aggiunge, chi vuole "fare l'inciucio non ha e non avrà il 51% dei seggi, quindi noi saremo la prima forza politica del Paese e chiederemo l'incarico di governo: con responsabilità, convergendo sui temi e non scambiando poltrone, vogliamo dare un governo a questo Paese e permettergli la stabilità". Parole sempre misurate, quelle di Di Maio, che in quello che definisce il 'rally' per l'Italia sembra voler evitare polemiche e attacchi frontali. Il candidato M5S affonda solo sue due temi: l'articolo 18, per dire che il M5S è per la sua reintroduzione per le imprese sopra i 15 dipendenti, e la cancellazione del Jobs Act, e sopratutto il tema delle banche: "Sono Renzi e Boschi a dover chiedere scusa al Paese". Completo scuro d'ordinanza, il consigliere lombardo Stefano Buffagni sempre accanto, Di Maio dopo le tappe in provincia di Cremona torna a Milano non prima di aver fatto una solenne promessa di fronte a quel ponte che i cittadini non possono usare: se i 5 Stelle andranno al Governo, "non è che non si faranno più le grandi opere, non si faranno più le opere inutili. Spendere miliardi in Val di Susa o per la Brebemi quando non si riescono a mettere 70 milioni per i ponti sul Po è una assurdità". Nel capoluogo lombardo infine parla di fake news: "Anch'io ne sono vittima da parte di un quotidiano autorevole, spesso arrivano da questi e non dalle reti", dice, spiegando però di essere "più preoccupato dal voto di scambio, per quello che ho visto in Sicilia"
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