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IVREA. Cadigia Perini lancia “Potere al popolo”

IVREA. Cadigia Perini lancia “Potere al popolo”

cadigia perini

Eppur si muove. Nonostante le festività natalizie tanti uomini e donne, nelle scorse settimane,  han lavorato in vista delle elezioni politiche di marzo e delle amministrative di questa primavera. Insomma, non di solo carnevale vivono gli eporediesi. Di sicuro non è il Carnevale uno degli obiettivi di vita del segretario di Rifondazione Comunista Cadigia Perini.

Ed è lei, infatti, a promuovere, la prima uscita ufficiale (mercoledì 10 gennaio alle 20,45 in Sala Santa Marta) del raggruppamento “Potere al popolo” la lista che abbraccia comitati, centri sociali, sindacalismo di base, il partito di Rifondazione comunista (Rc) e altre sigle come Carc e Pci. Nello scacchiere politico si pone alla sinistra di Liberi e Uguali, il partito nato a sua volta a sinistra del Pd dalla fusione di Articolo 1 – Mdp, Sinistra Italiana e Possibile.

L’assemblea - scrive Cadigia Perini  - dopo una breve presentazione del programma di Potere al Popolo, parlerà di liste e candidati per il collegio uninominale e plurinominale...”.

Si procederà quindi con la designazione dei 5 delegati di collegio per l’assemblea provinciale, si organizzerà il  coordinamento per la raccolta firme e per la campagna elettorale nel territorio

“Potere al Popolo - aggiunge Cadigia Perini  - è un progetto che porta con sé un’idea di cambiamento radicale rispetto all’esistente, una prospettiva su cui contare e sui cui lavorare. Perché diciamocelo, se è vero che è giunto il momento di dare voce a chi non ce l’ha, a quel popolo di sfruttati, di precari, di donne e di uomini che subiscono gli effetti di un potere esercitato da chi sta in alto e detiene le leve del comando, è anche vero che questo popolo ha bisogno di conoscersi, di riconoscersi, di parlarsi e di elaborare assieme un nuovo immaginario sociale. Dobbiamo quindi partire dalle relazioni, dal tessuto sociale, perché il capitalismo ha stravinto proprio lì, obbligandoci a delle esistenze isolate e per questo molto più controllabili e fragili. La risposta sta proprio nel valore che vogliamo dare al termine “politica”, che non ha nulla a che fare con ciò che siamo abituati a vedere in tv, ma con il suo significato originario, legato alla polis, a quell’insieme di pratiche e rapporti che tengono insieme una comunità di persone. Per questo la “politica” per noi assume il valore di “cura della polis”, di riconoscimento della dimensione umana, sociale ed ecologica di un insieme fatto di donne, uomini, ambiente e comportamenti sociali. Per questo motivo, e non poteva essere altrimenti, questa iniziativa è partita lontano dai palazzi ed ha preso corpo “dal basso”, in maniera orizzontale e paritaria nel rispetto delle diversità, tra coloro che non si sentono rappresentati da una politica fatta di slogan e portatrice di interessi particolari. Sarà nelle pratiche che ci distingueremo, perché si fa molta più politica in un orto collettivo, in una vertenza a fianco di chi difende i diritti dei lavoratori, in una battaglia per un ambiente più sano o per conquistare degli spazi sociali, in un presidio antifascista che in mille riunioni di partito. Noi ci siamo, sappiamo ciò che vogliamo, non abbiamo paura e accettiamo la sfida...”

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