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26 Settembre 2018 - 19:07
Giacca blu, pantaloni grigi, camicia intonata con gli stessi pantaloni. Un prete “stiloso”, come direbbero i giovani d’oggi.
Don Pierantonio Garbiglia ha riabbracciato la “sua” comunità di Mappano in occasione della messa solenne d’inizio mandato parrocchiale, la scorsa domenica.
Una gremitissima chiesa parrocchiale di “Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù” ha atteso con trepidante attesa l’inizio della cerimonia, officiata da don Pier assieme a don Stefano Turi, parroco di Borgaro, del diacono Matteo Suozzo e di don Claudio Baima Rughet, vicario episcopale.
Prima della cerimonia, sul sagrato della chiesa lo hanno atteso il sindaco Francesco Grassi, il vicesindaco Paola Borsello, l’assessore Massimo Tornabene e il consigliere di opposizione Valter Campioni.
“Tredici anni fa le nostre strade si sono separate - spiega Grassi -. Di strada ne è stata fatta. Tu come prete, in missione. Noi, a Mappano, siamo diventati un Comune a tutti gli effetti. Siamo pronti a collaborare con la comunità religiosa. Mappano sta crescendo, presto arriveranno nuovi cittadini e nuovi parrocchiani. La sfida è quella di crescere assieme. Tu avrai una sfida importante, perché devi governare due parrocchie non piccole. E menomale che c’è il diacono Matteo, che ti supporterà in questa nuova avventura qui a Mappano”.
“Mappano vi dà il benvenuto”, recita uno striscione tutto colorato e ricamato dai parrocchiani, prima che la messa sia stata aperta da don Claudio, che ha letto il messaggio di monsignor Cesare Nosiglia.
“Ti ringrazio per aver accettato, pur essendo conscio che dovrai gestire due grandi comunità. E’ necessario un maggior coinvolgimento dei laici. Valorizzali, proponi ai parrocchiani di partecipare ai corsi di formazione per gli operatori pastorali. Un grazie anche al diacono Matteo, che d’ora in poi avrà ancora maggiori compiti. Dovete essere una comunità gioiosa, unita, allegra. Devi tenere buone relazioni con l’amministrazione comunale e con le migliori forze delle società civile. Mappano a breve avrà un nuovo oratorio, a cura del Sogno di Samuele, dovrà essere il modo per unire i giovani. Dovrai anche avere cura dei fratelli cottolenghini. Infine, un ringraziamento lo voglio rivolgere a don Antonio per i dodici anni passati qui a Mappano”.
Durante il suo discorso, don Pier ha voluto fissare alcuni punti: “Sono felice di essere tornato qui, anche se dovrò dividermi con la comunità parrocchiale di Leini. Ma voi dovrete sempre pregare per me. Questa è una bellissima comunità religiosa. Voglio portare avanti il percorso di don Antonio. I giovani, le famiglie, gli anziani, gli ammalati. Tutti sono parte attiva e integrante della nostra comunità. E io ci sarò sempre per loro”.
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