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NDRANGHETA. "Alto Piemonte", un condannato si pente in appello

NDRANGHETA. "Alto Piemonte", un condannato si pente in appello

'ndrangheta

Si è pentito dopo essere stato condannato in primo grado a otto anni e otto mesi di reclusione: Cosimo D.M., uno degli imputati del maxi-processo di 'ndrangheta Alto Piemonte, ha cominciato a collaborare con la giustizia in vista del processo d'appello, cominciato oggi a Torino. La procura generale, dopo avere depositato i verbali dei suoi nuovi interrogatori, ha chiesto di farlo deporre in aula. Alto Piemonte era terminato il 30 giugno 2017 in tribunale con tredici condanne a pene comprese fra i tre e i quindici anni di carcere. Uno dei suoi filoni riguardava l'interessamento della 'ndrangheta al fenomeno del bagarinaggio del mondo del calcio: uno degli imputati è Rocco Dominello, ex capo ultrà per la Juventus, indicato nelle carte processuali insieme al padre Saverio come esponente della cosca Pesce-Bellocco di Rosarno. Le dichiarazioni di D.M., secondo quanto si è appreso, sono concentrate sulle attività delle cosche nel Biellese. La procura generale ha chiesto l'audizione di un secondo collaboratore di giustizia, il trentenne Domenico Agresta, che ha già testimoniato al processo d'appello Minotauro bis.
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