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Noi non ci stiamo. Lettera aperta. Ai Cittadini di buona volontà. Agli odiatori. Chi ha voglia di leggere, ragionarci un po' su e rispondere?

Noi non ci stiamo. Lettera aperta. Ai Cittadini di buona volontà. Agli odiatori. Chi ha voglia di leggere, ragionarci un po' su e rispondere?

Ivrea Beiletti Mario

Cari amici, so bene di parlare a persone dal medesimo sentire e sensibilità, e quindi parrebbe inutile porgervi l’ennesima brutta notizia. Lo faccio ugualmente perché non è più possibile assistere in silenzio a manifestazioni di brutalità, ignoranza, stupidità come quella (ennesima) che riporto qui sotto. Un migrante ventenne muore suicida, e sui social esplode la gioia dei razzisti. Se Facebook diventa soltanto la vetrina dei peggiori istinti, tutti noi siamo condannati ad un futuro insopportabile. E’ tempo di snidare dalle loro tane, dal fango in cui vivono, questi odiatori da computer, vigliacchi che nascosti dalla tastiera esprimono il livello più basso cui possa giungere un uomo. Staniamoli, sfidiamoli ad uscire allo scoperto, a guardarci in faccia. Denunciamoli, banniamoli, svergogniamoli in ogni modo. E’ insopportabile vedere l’uso che viene fatto dei social: intere campagne elettorali condizionate dagli hacker; politici che prendono posizioni in base ai sondaggi dei loro informatici (dicono quello che piace di più in quel momento alla gente, e se il giorno dopo un altro sondaggio suggerisce di cambiare slogan, lo fanno senza vergogna, e intanto salgono nei consensi). E dall’altra parte dello schermo gentaglia che “beve” tutto, s’ingozza di superficialità e menzogne, sprizza odio. Questa non è democrazia. Non può essere democrazia quella che dà la parola alla violenza, al razzismo, alla xenofobia e all’odio senza un minimo accenno di ragionamento. Altrimenti, tanto valeva tenersi il nazifascismo piegando la schiena, abbassando gli occhi e impedendosi di pensare. Abbiamo combattuto le dittature e non vogliamo ricascarci. Ci rifiutiamo di vivere per i decenni futuri (così ci è stato promesso!) come minoranza circondata da destre sempre più reazionarie. Così i Migranti diventano il facile capro espiatorio, sfruttati (come se non bastassero le tante forme di schiavitù e violenza cui sono sottoposti) anche per distrarre dai problemi reali che non si sanno o non si vogliono risolvere. Occorre che donne e uomini di buona volontà si riuniscano, cerchino di ricostruire cultura, democrazia, politica sana, sforzandosi di superare ciascuno il muro di una ideologia ristretta, di un proprio ambito, di una propria bandiera. Non è tempo, oggi, di divisioni bensì di apertura su quanto di positivo ognuno può portare all’insieme. Non è tempo di bandiere l’una contro l’altra sventolanti, bensì di un largo progetto comune ed aperto. Le linee guida? La Costituzione. Le modalità? Il dialogo senza preconcetti. I nemici? I particolarismi, i distinguo, l’obiettivo elettorale. Non ce li possiamo più permettere, altrimenti avranno vinto loro: il capitalismo globalizzato, il liberismo senza freni, che manovrano una politica di bassa lega (detto senza malizia!) che diventa il teatro dei burattini, davanti al quale si incantano tanti cittadini, che alla fine del pasto indigesto ruttano e sfogano le più basse pulsioni contro i più deboli (ancora più deboli) di loro. Così il cerchio si chiude, ma noi non ci stiamo. Mario Beiletti   LA NOTIZIA https://www.milanotoday.it/cronaca/  
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