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06 Settembre 2018 - 17:24
Davide Arminio segretario PD
È polemica sugli alloggi resi disponibili dalla restaurazione della Cascina del Parroco. L’accusa è stata lanciata dal Circolo del Partito Democratico, che fa notare come la maggior parte degli appartamenti sia stata assegnata a cittadini ciriacesi. La scorsa Amministrazione nolese aveva, infatti, preparato un progetto che mirava a trasformare la Cascina del Parroco in uno spazio sociale all’avanguardia, dove poter ospitare famiglie e coppie in difficoltà finanziarie. La polemica nasce dal fatto che, inizialmente, il progetto doveva essere indirizzato, prima di tutto, a famiglie nolesi.
Dopo la vittoria alle elezioni dell’Amministrazione Bertino, il progetto che, secondo le promesse, doveva essere migliorato, era in realtà stato accantonato, per poi finire completamente nelle mani dell’ATC. Quest’ultima ha fatto uscire i risultati del bando nel mese di giugno, da cui emerge che, almeno nelle prime venti posizioni, i nolesi a poter alloggiare nella Cascina sono soltanto due. “La critica è all’Amministrazione che ha perso soltanto un mucchio di tempo, per poi ottenere il risultato che avrebbero dovuto scongiurare – commenta Davide Arminio, segretario del Pd di Nole – Noi non vogliamo dire che i ciriacesi non possano accedere ad una casa popolare. Il problema è che, dopo tutta la polemica che Bertino aveva fatto riguardo come il progetto precedente svantaggiasse gli stessi nolesi, adesso i nostri concittadini che alloggeranno lì sono soltanto due. Quello che noi diciamo è che Bertino abbia usato un sacco di parole e promesse, per poi smontare quello che avevanno fatto gli altri”.
La risposta del sindaco non si è fatta attendere. “Le regole non le fa il sindaco – replica Bertino – ma la legge regionale. E’ stato fatto un bando aperto a tutto il circondario. Si parla quindi di un bando aperto a circa 110mila abiitanti, considerando che Nole incide per 7mila abitanti, è successo che la maggior parte degli alloggi siano stati assegnati a non nolesi. La legge regionale dice infatti che i bandi devono essere pubblicati dai Comuni, tutto il resto è a carico all’ATC di Torino. Non avevamo grande voce in capitolo”.
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